Liberato il peschereccio “Daniela L.”|Pagati 5mila euro di ammenda

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10 Dicembre 2010, 11:21

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E’ stato liberato dopo cinque giorni il peschereccio “Daniela L.”, rilasciato dalle autorità libiche che avevano sequestrato il natante lo scorso primo dicembre.
Il comandante Giuseppe Perniciaro e gli altri cinque marittimi che sono con lui, dopo avere lasciato il porto di Bengasi hanno deciso di fermarsi in mare per effettuare nuove battute di pesca.
Il motopesca è stato rilasciato dopo il pagamento di un’ammenda di 5 mila euro da parte dell’armatore palermitano Cosimo Lo Nigro. Il rientro a Mazara del Vallo dovrebbe avvenire nelle prossime settimane e comunque prima delle festività natalizie.

Al momento del sequestro, il peschereccio, che si trovava nel porto di Bengasi, aveva il blue-box in avaria e non è stato possibile rilevare l’esatta posizione. A lanciare l’allarme raccolto dalla Capitaneria di porto è stato l’equipaggio di un altro peschereccio, il ‘Flori’ di Mazara del Vallo. Il natante era partito dal porto di Mazara del Vallo il 21 novembre scorso per la battuta di pesca: il giorno prima il capitano Perniciaro aveva festeggiato i 18 anni della figlia.
Dopo il sequestro sono divampate le polemiche sugli accordi Italia-Libia che non sembrano sortire grandi risultati visto che periodicamente pescherecci italiani vengono sequestrati o addirittura mitraglaiti come nel caso del “Luna rossa” sfuggito al sequestro nel febbraio scorso.

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Il senatore del Pd Roberto Di Giovan Paolo, segretario della Commissione Affari Europei, ha affermato: “Berlusconi farebbe meglio a pensarci bene prima di parlare dell’accordo con la Libia come un successo”. “Prima il mitragliamento, ora un nuovo sequestro. Evidentemente nell’accordo con Tripoli ci sono troppe falle – ha aggiunto – Tutta la propaganda di Berlusconi, fatta di tante parole e poche azioni concrete, sta venendo a galla”. Mentre il capogruppo in commissione esteri dell’Italia dei Valori, Stefano Pedica, ha detto: “Ieri mitragliati, oggi sequestrati: questi i risultati del trattato di amicizia Italia-Libia costato alle nostre casse ben cinque miliardi di euro. Adesso Frattini riferisca in aula, ma abbia il coraggio di spiegare una volta per tutte, a tutti gli italiani  che il trattato di pace Italia-Libia ha suggellato solo gli accordi economici ed i business personali di Gheddafi e Berlusconi”. “Quello delle acque territoriali libiche sta diventando, giorno dopo giorno, un problema enorme per la nostra marineria”, ha affermato il deputato pdl e sindaco di Mazara Nicola Cristaldi.

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10 Dicembre 2010, 11:21

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