08 Gennaio 2018, 12:44
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CATANIA – Liberi e Uguali: il nodo delle candidature. E’ questione di ore e l’assemblea provinciale della lista stilerà una rosa di nomi di papabili candidati alle politiche da sottoporre ai vertici romani. Un lavoro collegiale per non tradire lo spirito unitario della “cosa rossa” (ma non troppo) capitanata dall’ormai ex presidente del Senato, Piero Grasso. I catanesi sono pronti a giurare che l’ultima parola spetterà ai territori, ma è chiaro che, nell’ottica dell’operazione a sinistra dei dem, peseranno, non poco, gli equilibri nazionali dei tre partiti di Liberi e Uguali (Sinistra Italiana, Mdp e Possibile). Non si esclude, infatti, nemmeno l’ipotesi che qualche big romano possa farsi paracadutare in Sicilia per ottenere uno scranno. Un’ipotesi sussurrata nelle ultime ore riguarda la possibile candidatura dell’ex segretario della Cgil, Guglielmo Epifani.
Ma territorio che vai, equilibri che trovi. Così, nei collegi dell’area etnea ad avere maggiori chance di piazzarsi bene in lista è la compagine civatiana, forte dell’ottimo risultato alle regionali ottenuto dal consigliere di Motta Sant’Anastasia, Danilo Festa. Potrebbe essere proprio l’esponente del comitato “No discarica” a spuntarla. Tra le voci di corridoio che si susseguono da settimane ricorrono con insistenza i nomi del consigliere comunale Niccolò Notarbartolo e dell’ex candidato all’Ars Vittorio Bertone. Sul primo nome ci sarebbe però qualche mal di pancia per almeno un paio di motivi: il divorzio troppo recente con il Pd e la non organica appartenenza a nessuno dei tre partiti della lista. In casa Mdp si starebbe puntando invece all’uomo anti rottamazione per eccellenza: lo storico militante Paolino Mangano. Un altro nome che circola con insistenza è quello del presidente della quarta municipalità Emanuele Giacalone.
Nel frattempo il vascello di Liberi e Uguali deve circumnavigare uno scoglio molto insidioso: le quote rosa. Un nervo scoperto che aveva già tenuto banco allo scorse regionali. Non è più una questione di “foglioline”, insomma. In tanti si augurano che in corsa ci siano donne in grado di competere e non semplici riempi lista. Un fatto irrinunciabile dal punto di vista politico per la formazione di Piero Grasso e Laura Boldrini. In casa Leu le bocche rimangono cucite in attesa dell’assemblea di questa sera.
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08 Gennaio 2018, 12:44