24 Marzo 2022, 13:30
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La compagnia navale Liberty Lines, leader nel trasporto navale veloce, è stata esclusa dalla gara indetta per l’affidamento in concessione del servizio pubblico di trasporto marittimo veloce di passeggeri tra Reggio Calabria e Messina e viceversa.
La gara, indetta dall’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa, aveva come unica partecipante solo la Liberty Lines la compagnia navale. La procedura d’appalto era relativa all’assegnazione del servizio pubblico per la continuità territoriale marittima. Allo stato i servizi di collegamento veloce restano quindi affidati alla società Blu Jet del gruppo Ferrovie dello Stato italiane.
L’esclusione della Liberty Lines è stata comunicata dal RUP – Responsabile Unico del Procedimento – ingegnere Giancarlo Mastinu. Intanto a proposito di trasporti marittimi veloci una interrogazione in Commissione Trasporti alla Camera dal deputato Alessio Villarosa.
Il tema sollevato riguarda il possesso delle certificazioni antimafia da parte della compagnie di navigazione che gestiscono il servizio pubblico di collegamento navale tra la Sicilia e le isole minori.
“Posso confermare – dice l’on. Villarosa – come, almeno fino al termine del 2020, il ministero dei Trasporti abbia dovuto ricorrere a procedure eccezionali, data la continua assenza del certificato antimafia, per il pagamento alla Società Navigazione Siciliana che, in teoria, si dovrebbe occupare per lo Stato di collegamenti pubblici. Dal 2020 fino ad oggi, è cambiato il Governo, e a quanto pare dalla nuova maggioranza non sono arrivate più notizie almeno fino ad oggi. Parliamo – aggiunge Villarosa – di oltre 100 milioni di euro l’anno erogati, senza le opportune certificazioni antimafia, da Stato e Regione Siciliana per dei servizi essenziali che oltretutto avrebbero dovuto essere svolti dalla SNS ma che, grazie a cavilli burocratici inseriti nella convenzione, vengono nei fatti svolti da Liberty Lines Spa e Caronte&Tourist Spa, che sono due società già coinvolte in diverse inchieste della magistratura”.
In particolare la Liberty Lines è stata coinvolta nella indagine “Mare Monstrum”, la cosiddetta “tangentopoli del mare”. Indagati furono gli armatori patron della compagnia, Vittorio ed Ettore Morace, padre e figlio, oggi non più all’interno della compagine societaria. Se per Vittorio Morace è intervenuto il non doversi procedere per la riconosciuta incapacità a partecipare al dibattimento, il figlio Ettore ha già patteggiato due condanne per corruzione.
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24 Marzo 2022, 13:30