19 Giugno 2024, 17:47
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CATANIA. Artisti, creativi e intellettuali catanesi, in buona parte e quasi un centinaio, erano il parterre ieri sera del battesimo in pubblico della Phaos Edizioni, la nuova casa editrice etnea specializzata in progetti fotografici e arte visiva.
Si festeggiavano i due anni di attività e il decimo libro di una casa di nicchia che osserva e interpreta la modernità con modalità artigianali: rilegature a mano, cuciture a vista, carta pregiata, tirature che non superano le cinquanta copie.
Magnifica la scenografia della serata, ospiti in un loft dal sapore berlinese dai tetti altissimi e spioventi, un locale industriale dismesso nel centro della Catania d’epoca, oggi studio di progettazione di ingegneri e architetti.
Un trio di amici governa il piccolo e pregiato galeone di carta. Il direttore editoriale è Massimo Siragusa, docente di fotografia presso l’Istituto Europeo del Design a Roma. Il progettista Augusto Ortoleva cura la sezione Architettura e Paesaggio, l’art director è Giuseppe Rosalia (detto Pippo), specialista in grafica editoriale.
L’occasione pubblica è stata l’uscita del decimo volume, nell’arco di due anni, “Altravista”, del giovane fotografo laziale Matteo Ribet – con testo aggiuntivo di Antonio Ortoleva – giunto da Roma per l’occasione.
Il catalogo della Phaos contiene, tra gli altri, i volumi “Viae”, cinque fotografi catanesi che interpretano la “loro” Sicilia; “Gra”, un viaggio surreale sul Grande Raccordo Anulare di Roma; “Parco Dora – Torino”, indagine fotografica sulla riqualificazione della zona dove sorgevano gli stabilimenti Fiat e Michelin; “Elementum”, l’inchiesta di gruppo sui cambiamenti del territorio pugliese.
A conferma di uno sguardo nazionale, seppur posizionato nell’estremo sud del Paese, sulle criticità e sulle meraviglie celate del Bel Paese.
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19 Giugno 2024, 17:47