Cultura e Spettacolo

Libri, tra intenzione e fine: Dossetti e gli anni dell’impegno politico

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24 Giugno 2024, 20:00

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CATANIA – “Il fine: la mia santificazione personale. Cioè la mia vita in Cristo Signore e in Lui e per Lui nella Trinità beatissima del Padre celeste, del Verbo splendore della sua gloria e dello Spirito di fuoco e di amore. Tutto il resto è mezzo, niente altro che mezzo. In particolare, soltanto mezzo è la vita politica e lo stesso apostolato che in essa e fuori di essa pretendo di esercitare. La vita politica e l’apostolato sono il mezzo e la dimensione concreta – almeno per ora e fino a nuovo segno della volontà del Signore – del mio procedere verso il fine”.

È Giuseppe Dossetti a scrivere. Il membro, cioè, dell’Assemblea costituente che, prima ancora, aveva partecipato alla Resistenza, per poi ritirarsi definitivamente in preghiera in quel Monteveglio, in Emilia.

Una figura per molti aspetti mitica, titolare di un approccio alla politica singolare perché distaccato. Infatti, ha lasciato la militanza nelle istituzioni e nella Dc quando ha ritenuto che la propria missione morale fosse esaurita.

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Il nisseno Rocco Gumina è studioso del difficile rapporto tra cristianesimo e politica. L’ultima fatica è dedicata a una delle intelligenze più vivaci del Novecento italiano. Per i siciliani della Pozzo di Giacobbe ha scritto, infatti, Giuseppe Dossetti: tra intenzione e fine. Gli anni dell’impegno politico (1943-1958).

Perché studiare, oggi, il contributo di Dossetti? “Assistiamo – si legge – all’emergere sempre più evidente di un’instabilità che probabilmente non ha pari nella storia nazionale. Sarebbe inutile affermare che se ci fossero uomini come Dossetti la situazione politica sarebbe migliore. A noi compete leggere fra le righe della storia di Dossetti per capire che non è sempre stato così e che un’alternativa è possibile”.

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24 Giugno 2024, 20:00

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