13 Dicembre 2012, 15:59
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CATANIA – Una cosa è certa. Il presidente Crocetta conosce bene le regole mediatiche del fare politica. Ecco, perché quello di questa mattina al PalaNitta di Librino è stato un evento prima ancora che l’annunciato “confronto tra giunta e residenti”.
Altro che giunta. Ma, del resto, questa mattina non si sarebbe potuto nemmeno deliberare alcunché. Tuttavia, Crocetta ha idealmente ricevuto l’abbraccio della gente di Librino, il più popoloso quartiere di Catania, che sfiora i 100mila abitanti.
Al presidente della Regione è stata riconosciuta la volontà di essere voluto tornare laddove era partita la sua campagna elettorale per Palazzo d’Orleans. Crocetta ascolta tutti e dopo avere sentito tutti (insegnanti, volontari, presidenti di Municipalità, bimbi e pensionati all’interno di una scaletta in cui gli interventi non devono superare i due minuti) si gonfia il petto e spiega: “Qui costruiremo un Polivalente. E’ assurdo che un quartiere di 80 mila residenti non abbia una scuola secondaria”. E giù un diluvio di applausi. Crocetta, poco prima, dall’auto blu era sceso rispondendo al fuoco di domande dei cronisti che lo attendevano come asserragliati a formare un plotone.
“Il caso Sorbello? Non è una questione che mi appartiene, onestamente, appartiene al partito dell’Udc”. Poi, “Dobbiamo dire alla gente che a Librino conviene investire e che per questo quartiere parte una fase nuova. Lo sblocco della Zona Franca è un segnale importantissimo”. Ed ancora: “Sarà un Natale di speranza. La Regione non è a rischio default perché la nostra spending review ha avuto i suoi effetti”.
All’interno del PalaNitta, Crocetta torna ad infiammare i due mila presenti sulla tribuna: “La Zona Franca urbana partirà qui a Librino: potete state tranquilli. Questo significa che si potrà investire a Librino perché ci saranno enormi agevolazioni fiscali. Questo crea un meccanismo di crescita che può essere immediato. E questi soldi non ce li ha dati lo Stato ma sono soldi che abbiamo messo nella nostra programmazione europea. Questa è una cosa che abbiamo realizzato nel primo mese del nostro governo. Noi siamo qui per dirvi che abbiamo preso a cuore le sorti Librino”. Infine: “Dobbiamo cominciare a dire che quartieri come Librino devono essere liberati dalla violenza di una politica che viene qui e ruba solo voti. È da qui c’è bisogna ripartire. Chi è stato così sadico da progettare un quartiere dove le case sono tutte uguali? Io ogni volta che vengo qui mi perdo: è tutto uguale; non esiste una villa o una piazza”.
Marino e Zichichi su centrali e termovalorizzatori.
Chi l’avrebbe detto che alle falde dell’Etna Antonino Zichichi avrebbe fatto marcia indietro sul nucleare? “Le mie parole sono state fraintese -ha detto l’assessore ai Beni Culturali a LivesiciliaCatania- io ho detto che le centrali nucleari andrebbero bene se fossero controllate dalla scienza. Ma dato che questo non avverrà mai, le centrali non vanno bene”.
Su rifiuti e termovalorizzatori è intervenuto Nico Marino, assessore all’Energia, che alle falde dell’Etna è di casa: abita a due passi dal Corso Italia ed è stato per molti anni pubblico ministero a piazza Verga, la sede del Palazzo di giustizia. “Depositeremo -ha esordito Marino- entro questo mese una richiesta per portare la competenza del servizio di raccolta rifiuti ai sindaci. La fine degli Ato deve essere definitiva ma possiamo farlo solo poco a poco. C’è un problema serissimo legato alle discariche: dobbiamo adeguarci a quello che ci dice l’Ue. Siamo indietro sulla differenziata e così non può andare”. “Il quadro è drammatico -ha concluso l’assessore- e dobbiamo intervenire entro il 31 dicembre. I termovalorizzatori? Sono assolutamente sorpassati”.
Il sindaco e il presidente.
La società civile abbraccia Crocetta.
In prima fila c’erano anche i componenti del comitato No Muos, che si oppongono alla realizzazione delle mega-antenne americane a Niscemi, in provincia di Caltanissetta. E numerosi esponenti delle associazioni che svolgono attività sociale a Librino. “C’è tanta voglia di riscatto: non lasciateci soli” è questo il comune denominatore degli interventi.
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