05 Marzo 2017, 18:10
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CATANIA – Il museo Egizio di Catania è una realtà. Lo spiega con precisione l’assessore alla bellezza condivisa Orazio Licandro: “Al di là delle firme e dei contatti, c’è una determina di fondi già stanziati dalla Presidenza del Consiglio di 2.500.000 euro circa – afferma l’assessore. Gli incontri sono già avvenuti tutti presso il Ministero dei Beni Culturali e anche a Torino, così come a Catania, tra i vertici del museo Egizio, l’amministrazione comunale e la sovrintendenza – prosegue – e cito la sovrintendenza per ricordare che non si tratta di un accordo tra amministrazione comunale e Fondazione Museo Egizio ma di un’idea del Ministero dei Beni Culurali, che ha deciso di creare una succursale del Museo Egizio a Catania, nell’ottica di condivisione di un patrimonio culturale che non è proprietà della Fondazione in quanto struttura privata, ma dello Stato e di tutti gli italiani. Catania ha dunque risposto positivamente ad un progetto, a una sperimentazione che in altre parti del mondo si attua senza suscitare scandalo ma entusiasmo. Proviamo a farlo anche in Italia, a Catania”.
La collezione che sarà in esposizione a Catania con i pezzi predisposti dalla direzione dell’Egizio di Torino e dalla Sovrintendenza, di comune accordo con l’amministrazione etnea, è un’esposizione che non farà da doppione alla struttura museale Torinese, ma una collezione legata alla cultura della nostra terra. “Catania era greca ed è sempre stata greca anche sotto la dominazione romana – continua Licandro: i pezzi che verranno in città riguarderanno la storia dell’Egitto si, ma un Egitto ellenistico, quello Greco-Romano che inizia con i Tolomei, successori di Alessandro Magno. Finito l’Egitto dei Faraoni inizia quello Greco – continua Orazio Licandro. Ovviamente, ci saranno le mummie, ci saranno i geroglifici, ma il progetto scientifico resta quello Ellenistico”.
“La prima mostra che sarà ospitata nella sede etnea del museo Egizio sarà quella che verrà inaugurata il 10 Marzo a Torino e che a Catania è prevista tra novembre e dicembre”, annuncia Licandro. Un’operazione importante, dunque, molto simile a quella già eseguita in Francia dal Louvre, che ha inaugurato una sede distaccata del museo a Lens. “I fondi già stanziati per la struttura – precisa – che ospiterà questa collezione permanente (circa 300 pezzi) sono stati 2.600.000,00 euro. Per il Convento dei Crociferi – prosegue l’assessore – abbiamo ottenuto dalla Regione un altro milione di euro per il restauro, che è in corso e attiene al piano superiore, in quanto la zona che ospiterà il museo Egizio e quello della città è già pronta. Il Museo della Città non dà ancora una percezione precisa di cosa possa rappresentare, in realtà racchiuderà la nostra storia, la storia del capoluogo etneo e in collaborazione con il CNR, l’Università e il Teatro Bellini, si potrà avvalere di un impianto scenografico forte, dell’uso delle nuove tecnologie, di maxischermi e postazioni multimediali, attraverso i quali il visitatore potrà seguire itinerari diversi, immergendosi nella storia della nostra città. Un progetto molto suggestivo che prevede un itinerario attraverso i quattro elementi, fuoco, terra, aria e acqua. Immaginiamo per esempio l’acqua, – continua – con la storia del mare sino all’ arrivo dei Greci, partendo dal fiume Amenano, attraverso le fontane e percorsi che si intersecano, con un forte impatto emotivo”.
Come suggerisce Licandro: “Il turista arriva se in una città c’è un’offerta culturale significativa, perché in primo luogo deve aver risalto la dimensione culturale seguita solo successivamente dal turismo fine a se stesso. E’ ovvio che il visitatore debba trovare ordine, strade pulite e servizi, ma il rilancio della città parte dalla sua immissione in un circuito importante, fondato sulla valorizzazione e promozione del nostro patrimonio culturale. Non avendo all’inizio a disposizione fondi – spiega – abbiamo lavorato partendo dai musei, con una strategia non basata sugli eventi, ma legata ad un parco progetti di grosso valore concettuale, impegnandoci fino a quando con il Patto per Catania siamo stati in grado di dire “siamo pronti” per un cambiamento importante”.
“L’inizio è stato rappresentato dalla riapertura del Castello Ursino – afferma ancora Licandro – con importanti innovazioni che prevedono una serie di interventi strutturali per rendere autonomi e indipendenti i singoli livelli, accrescendo la funzionalità del museo, i percorsi culturali e gli itinerari”.
“Credo che nella storia repubblicana Catania – continua l’assessore – non abbia mai avuto questi investimenti sui siti di interesse culturale, perché non ci sono mai stati tutti questi progetti già nella fase esecutiva, pur richiedendo un tempo notevole per la progettazione e l’elaborazione. Il museo Belliniano, ad esempio, che in questo momento non è un museo ma la casa dell’artista, prevede un progetto già in fase di realizzazione, attraverso il quale diventerà un museo multimediale, interattivo, con l’impiego forte delle nuove tecnologie, avvalendoci della collaborazione del CNR, dell Università di Catania e della Fondazione Bellini. La casa di Bellini resterà lì e il museo si sposterà accanto, dove ora ha sede il museo Emilio Greco, il quale a sua volta ovviamente troverà una sede idonea, che decideremo in accordo con il sindaco. L’idea è dunque quella di dar vita a un unico corpus, con la casa natale dell’artista, ricca di cimeli e ricordi e, nella parte superiore, il museo Belliniano vero e proprio”.
E ancora: ” Stiamo creando una sorta di “dorsale” della cultura con il progetto, anche questo esecutivo, dell ex convento Santa Chiara a 100 metri dal castello Ursino, un altro grande luogo espositivo. Non dimentichiamo poi il Palazzo della Cultura che – con la mostra di Escher – conferma il suo ruolo di ulteriore spazio dedicato all’arte ed alla cultura. Altro spazio fondamentale sarà dedicato ai libri con diversi progetti, come il Premio Campiello che, anche quest’anno, sarà ospitato in città, i progetti scuola-lavoro che vedono ragazzi di varie istituzioni scolastiche, impegnati in percorsi di studio e recupero e le collaborazioni eccellenti, quale quella prestigiosa con l’ Università di Oxford.
Snocciola numeri l’assessore: “I finanziamenti ottenuti grazie alle nostre attività sono stati di 300.000 euro, per la progettazione esecutiva e la creazione di un percorso letterario nel centro storico, unendo tutte le biblioteche comunali e universitarie. L’accordo con il Teatro Antico di via Vittorio Emanuele con Sovrintendenza e Regione per il nuovo cartellone di spettacoli credo sia l’unico di questo genere. Lo scorso anno lo abbiano sperimentato con il teatro Bellini e lo Stabile e quest’anno partiamo con una stagione ricca, ricchissima di eventi, a breve la presentazione del calendario”.
In totale i fondi stanziati per i progetti esecutivi della rete museale Etnea ammontano a 12.272.318,00 Euro.
E più precisamente:
106.618,00 Euro per il progetto delle Epigrafi al castello Ursino
1.462.000,00 Euro per il progetto museo Belliniano in rete
962.000,00 Euro per il progetto Digit 3.0 alla biblioteca Ursino-Recupero
2.600.000,00 Euro per il progetto del museo Egizio e mostra temporanea
991.000,00 Euro per il progetto museo della città
6.150.000,00 Euro per il progetto al castello Ursino
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05 Marzo 2017, 18:10