14 Ottobre 2017, 05:00
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CATANIA. I medici, sinora, hanno fatto il possibile. Le condizioni dell’ispettore di Polizia municipale, Luigi Licari, restano però critiche. Sebbene sia, ormai, fuori pericolo. Tuttavia, il colpo di casco col quale è stato “affrontato” la sera del 2 settembre scorso per aver vietato il transito da una via Del Rotolo temporaneamente chiusa al traffico ad uno scooter, lo ha centrato proprio nella zona cognitiva del cervello. Al momento, l’ispettore catanese riconosce i familiari però non rammenta di chi si tratti o quanti anni abbia. Un grave deficit cognitivo provocato da quella vera e propria spedizione punitiva organizzata nei suoi confronti: sull’episodio resta la parziale ammissione del 22enne fermato con l’accusa di lesioni gravissime che dice di avere “colpito l’ispettore con una manata”. Ma è più che evidente che assieme al giovane vi fossero altre persone ad aver partecipato all’assalto.
Resta il fatto che il calvario di Luigi Licari riguarda, ovviamente, anche l’ambito familiare. Ed economico. L’ispettore non percepisce più lo stesso stipendio di quando era in servizio perchè sono venute a decadere i salari accessori legati alla presenza ed agli straordinari. Appena mille euro per far fronte alle necessità della moglie e dei tre figli. Un’assurdità. Da qualche giorno è stata lanciata, dagli stessi familiari, una sottoscrizione che possa aiutare a far fronte le spese quotidiane, quelle mediche e, beffa nella beffa, anche quelle legali. C’è anche una pagina Facebook: Io sto con Luigi.
Il conto corrente è della banca ING BANK N. V.
IBAN IT31 X 03475 01605 CC0011599113
Intestato a Carlo Licari
Causale: 9175909, Un aiuto per Luigi
“Lasciatemi invitare tutte le persone sensibili a comprendere che si tratta di una situazione davvero difficile e drammatica – ci il fratello dell’ispettore Licari, Matteo -. Anche un solo euro in questo frangente risulta essere essenziale. La sottoscrizione serve per tenere di affrontare il proseguo di questa storia, impossibile da accettare, con un po’ meno angoscia. Faccio appello a tutti catanesi: e sono sicuro che lo ascolteranno e recepiranno”.
Parole da non lasciare cadere nel vuoto. E che inchiodano tutti ad una responsabilità: quella di non voltarsi dall’altra parte.
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14 Ottobre 2017, 05:00