22 Maggio 2016, 11:23
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LICATA (AGRIGENTO) – Doveva essere la marcia della legalità, ma si è rivelata un flop. Pochi partecipanti nella sera di sabato a Licata, alla manifestazione organizzata per esprimere solidarietà al sindaco Angelo Cambiano, che da alcuni giorni è sotto tutela per le minacce e le intimidazioni legate alla sua attività amministrativa contro l’abusivismo.
“Io ho scelto da che parte stare”, recitava lo striscione preparato dagli organizzatori della manifestazione e sembra che in pochi lo abbiano fatto. Attivisti di Legambiente e boy scout e qualche giovane: sono questi i licatesi che hanno deciso di scendere in piazza per sostenere Cambiano e gridare che la propria città non è solo abusivismo edilizio ma anche rispetto per la legalità e vicinanza al proprio sindaco.
Il segnale c’è ma è un segnale debole: emblema di ciò è una giovane ragazza che tra le fiaccole ha letto una lettera indirizzata al sindaco. In pochi l’hanno ascoltata, solamente qualche frase è arrivata ai presenti, nessuna parola invece è arrivata a chi stava dietro la piazza o ai chi si è dileguato. Belle parole che non sono arrivate agli anziani dall’altra parte della piazza, alcuni dei quali hanno accettato le fiaccole offerte dagli scout, salvo poi metterle da parte. Simboli di una mente difficile da cambiare. Le parole della giovane non sono arrivate neanche a chi scrutava la fiaccolata con aria di stizza e che con un solo sguardo ha mandato via chi voleva offrirgli quel simbolo di speranza. Non sono arrivate a chi, all’uscita dalla messa, ha trovato una scusa per non accettare una candela che lo avrebbe fatto apparire come ‘schierato’ davanti all’opinione pubblica. Alla fine le fiaccole rimaste spente sono state tante, troppe.
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22 Maggio 2016, 11:23