Licata, sparò al socio: condanna per un ex consigliere comunale - Live Sicilia

Licata, sparò al socio: condanna per un ex consigliere comunale

Quattro anni e quattro mesi di reclusione

AGRIGENTO – Quattro anni e quattro mesi di reclusione per aver sparato al socio in affari con cui era entrato in rotta di collisione per la suddivisione di alcune quote aziendali. La Corte di Appello di Palermo, confermando il verdetto del tribunale di Agrigento, ha condannato Gaetano Aronica, cinquantenne ex consigliere comunale del comune di Licata.

Il sostituto procuratore generale Emanuele Ravaglioli aveva chiesto la condanna dell’imputato a otto anni di reclusione contestandogli il reato di tentato omicidio. I giudici hanno invece sposato la tesi della difesa, rappresentata dagli avvocati Francesco Cottone e Carmelo Tuccio, riqualificando il reato in lesioni personali gravi così come era già avvenuto in primo grado. La vicenda risale all’estate di due anni fa.

Aronica, all’epoca dei fatti consigliere comunale in carica, attende il socio Pino Caico sotto casa e gli spara quattro colpi di arma da fuoco di cui soltanto uno colpisce il rivale ad un braccio. Poi la fuga e la chiamata al legale di fiducia. Ed è proprio l’avvocato a convincere Aronica a non fare ulteriori sciocchezze e presentarsi dai carabinieri. Cosa che avviene con tanto di confessione e indicazione del luogo dove è nascosta l ’ arma, detenuta illegalmente e con matricola abrasa. L’agguato, peraltro, è stato ripreso interamente da alcune telecamere che insistono nella zona. I motivi del gesto, secondo quanto ricostruito, sono di natura economica e in particolare da ricondurre alla spartizione delle quote societarie della ditta di onoranze funebri che i due gestivano insieme fino a poco tempo prima.

Aronica, qualche giorno più tardi, venne arrestato dai carabinieri e dovette dimettersi dalla carica di consigliere comunale. Un anno fa la sentenza di primo grado del gup Francesco Provenzano con la condanna a quattro anni e quattro mesi. Oggi la Corte di Appello ha confermato lo stesso verdetto.


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