07 Settembre 2012, 14:26
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PALERMO – I sindacalisti non hanno dubbi. “L’operazione della 4U servizi non serve ad altro che a fare cassa”. Se 19 dipendenti hanno già ricevuto una lettera di licenziamento, lo scorso 14 agosto – rischiando così di non poter accedere per tempo ai sussidi di disoccupazione ordinaria – altri 82 dei 438 lavoratori della sede di Palermo rischiano di perdere il posto di lavoro entro dicembre.
A non convincere le organizzazioni sindacali delle comunicazioni, che oggi hanno incontrato i giornalisti in una conferenza stampa, sarebbe l’annuncio da parte della 4U servizi di un bilancio passivo nei primi sei mesi del 2012. “La presunta sofferenza della 4U sarebbe di 730 mila euro. Eppure, nel 2011 il bilancio è stato chiuso in attivo, con un fatturato che, rispetto ai 3 milioni della sua apertura nel 2002 è arrivato a ben 17, 5 milioni” dice Francesco Assisi della Fistel Cisl. Ma non solo. “Con le proposte che abbiamo avanzato durante la fase di trattativa, avremmo potuto rimpinguare le casse della società di circa 834 mila euro, superando di molto il presunto passivo dichiarato dall’azienda e salvaguardando, seppur con qualche sacrificio, tutti i livelli occupazionali” continua Assisi. Ma alla società, secondo il resoconto dei sindacati, non sarebbe bastato. “Hanno chiesto, oltre al risparmio dei quasi 900 mila euro anche 44 licenziamenti. Non abbiamo accettato: un comportamento simile è di chi vuole depredare e poi andare via” spiega Maurizio Rosso della Slc Cgil.
Gli 82 dipendenti a rischio mobilità e i 19 che già sono stati licenziati fanno parte dei 101 individuati dall’azienda attraverso una graduatoria. “Graduatoria nella quale non compaiono i dipendenti di quarto, quinto e sesto livello, ma solo gli operatori in cuffia” denunciano i dipendenti, tra i quali si trovano anche laureati e giovani che nel frattempo si sono anche sposati. “I 19 licenziamenti sono già stati impugnati – commenta Giuseppe Tumminia della Uilcom Uil – se fosse stato un problema di bilancio i licenziamenti avrebbero colpito tutti i i livelli dell’azienda”.
Insomma, i sindacati vogliono vederci chiaro. Per questo hanno richiesto l’intervento delle istituzioni sia a livello nazionale che locale. “Vogliamo un incontro urgente con il ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, con la task force regionale per l’occupazione e con il sindaco di Palermo. Questi lavoratori devono far parte della questione palermitana, non sono diversi da quelli di Gesip o Amat. Questo tipo di operazioni passa sotto silenzio, ma solo nel capoluogo siciliano sono ben settemila gli operatori in questo settore”. Quello di 4U potrebbe costituire un precedente, insomma, “una fiammella dalla quale potrebbe nascere un fuoco”.
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07 Settembre 2012, 14:26