10 Gennaio 2017, 15:58
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PALERMO – La Flc Cgil interviene con un comunicato sul caso dei 30 licenziamenti al Gonzaga, in risposta alla nota diffusa ieri dall’Istituto dei Gesuiti. La Flc Cgil, che chiede l’annullamento dei licenziamenti “arrivati senza preavviso” e, il ripristino del rapporto di lavoro, interviene per ricostruire la vertenza e chiarire di aver chiesto al tavolo, disdettando l’accordo capestro del 2015, di usare strumenti esistenti di tutela del reddito e del diritto di tutti i lavoratori. Questi i fatti nella ricostruzione della Flc. Il 4 gennaio all’Ufficio provinciale del Lavoro di Palermo, le organizzazioni sindacali si sono incontrate con i rappresentanti dell’Istituto Gonzaga – Centro Educativo Ignaziano di Palermo, alla conclusione della procedura avviata dell’istituto. “Nonostante i tentativi messi in campo dal sindacato, anche nei mesi scorsi, in particolare dalla Flc Cgil – dichiara il segretario Flc Cgil Palermp Franca Giannola – non è stato possibile trovare un accordo e l’Istituto ha continuato a proporre una riduzione del salario e del tempo di lavoro del 34 per cento per il personale non docente dell’istituto, o l’esternalizzazione dei servizi, che sarebbero affidati ad una cooperativa. Per gli operai e i lavoratori disponibili ad aderire, questo trasformerebbe il rapporto di lavoro, con il cambio del contratto peggiorativo delle condizioni di lavoro e con perdita sostanziale di reddito”.
La proposta dell’Istituto prevede una sorta di cessione di ramo d’azienda alla cooperativa e, per l’orario di lavoro già precedentemente ridotto ai lavoratori, utilizzerebbe una paga inferiore, di poco superiore alle minime prestazioni sociali. “Già precedentemente i lavoratori interessati , riuniti in assemblea, avevano rifiutato tali condizioni capestro. E il 5 gennaio sono arrivate le lettere di licenziamento, senza preavviso, con effetto immediato – aggiunge Franca Giannola – Gli operai, i bidelli, le assistenti all’infanzia, i portieri non hanno più lavoro, nonostante i tanti anni in cui si sono sottoposti a riduzione di salario, prima con contratti di solidarietà difensivi, poi con accordi tra le parti, rendendosi disponibili a effettuare anche la manutenzione o quanto fosse nelle loro competenze pur di riuscire a risanare il bilancio. Ciò perché credevano che la salvaguardia del loro posto di lavoro potesse dipendere da quanto ciascuno di loro avrebbe contribuito al risanamento della struttura”.
Ma l’Istituto Gonzaga, chiosa la Flc, non ha dato valore ai loro sforzi. “Non c’è stata nessuna flessibilità o volontà di mediazione. In puro stile aziendale, l’Istituto religioso ha unilateralmente deciso di esternalizzare i servizi – continua la Giannola -. Lavoratori che da 35 anni sono stati attenti collaboratori della struttura, che hanno contribuito al mantenimento degli standard della scuola, garantendo la coesione solidale tra i lavori di ciascun profilo, oggi si ritrovano senza un lavoro, con tutto ciò che questo comporta nel nostro territorio dove il lavoro è scarso. È ancora il caso di parlare di comunità? Di educazione di tendenza? Quanto si differenzia un istituto religioso così prestigioso da una qualsiasi altra azienda? E dire che si è appena concluso il Giubileo della Misericordia. In ultimo, l’Istituto Gonzaga è associato all’AGIDAE, che con il sindacato ha recentemente rinnovato il contratto nazionale che applica”.
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10 Gennaio 2017, 15:58