31 Ottobre 2013, 06:00
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CATANIA – Anna Maria Li Destri, direttore dell’ufficio Ecologia del Comune di Catania, è stata “licenziata senza preavviso”. A renderlo noto è la stessa amministrazione che ha pubblicato, ieri, sul sito sito dell’Ente (clicca qui), il grave provvedimento disciplinare ai suoi danni. La firma in calce è di Valerio Ferlito, direttore dell’ufficio “Risorse Umane e Organizzazione – Controllo di Gestione”. La determinazione varata è figlia di una inchiesta interna al Comune, scaturita dalla denuncia lanciata dal sindacato autonomo Fiadel e raccolta immediatamente da LiveSiciliaCatania.
Il 13 agosto di quest’anno, infatti, Carmelo Condorelli, coordinatore provinciale della sigla che tutela parte dei dipendenti della ditta coinvolta nel presunto appalto viziato, sentenziò: “Il nuovo bando milionario per le manutenzioni comunali è stato cucito addosso alla stessa azienda che ha lavorato sino a questo momento”. A redigere il bando fu appunto la Li Destri. E a poco più di due mesi di distanza dai sospetti di Condorelli, è il Comune di Catania a prendere ufficialmente posizione: “Quest’ultima aveva redatto un bando di gara che contiene disposizioni per la selezione dei concorrenti che violano in modo sostanziale i principi di libera concorrenza, par condicio, non discriminazione e trasparenza di cui parla il codice dei contratti”.
In merito alla presunte accuse di “cucitura addosso”, il Comune, avvalendosi delle controdeduzioni fornite dalla stessa Li Destri “ritiene che gli elementi convergenti verso l’individuazione di un unico soggetto imprenditoriale non possano essere frutto di mera casualità”. Secondo quanto scritto nel provvedimento disciplinare “rimane dunque intatta in tutta la sua gravità la contestazione di aver predisposto un bando di gara di considerevole valore economico contenente regole di selezione dei concorrenti tali da favorire l’ammissione alla gara di un solo soggetto certamente in possesso di tutti i requisiti illegittimamente restrittivi e preclusivi introdotti nel bando”.
In parallelo all’iniziativa del Comune del capoluogo etneo, anche la Procura della Repubblica di Catania guidata da Giovanni Salvi, ha aperto un fascicolo. Il reato ipotizzato è di corruzione e turbativa d’asta.
Il bando attualmente sospeso. Il 6 agosto 2013 la direzione ecologia e ambiente, Officina meccanica e servizi interni del comune, per il rinnovo dell’appalto dei servizi di riparazione, manutenzione, lavaggio dei veicoli di proprietà dello stesso ente adibiti a servizi di nettezza urbana, ha pubblicato un bando dall’importo di 4.750.386,00 oltre Iva. Immediatamente la Fiadel ha alzato gli scudi: “È palese che i requisiti richiesti – spiegò allora a LiveSiciliaCatania Carmelo Condorelli – non li può che avere la medesima impresa. Quando si chiede ad un azienda di avere un fatturato di 2 milioni di euro di sola manutenzione, eseguito da un solo committente, vuol dire che si vuole escludere pure la Fiat”.
Una boutade che secondo la Fiadel sarebbe supportata da alcuni elementi che emergerebbero soltanto dal raffronto tra il bando pubblicato nel 2009 e quello del 2013. Entrando nel specifico, tra i nuovi requisiti “sospetti” si richiede il “possesso della certificazione SA 8000 rilasciata da Ente accreditato SAAS, tale certificazione deve essere posseduta in data antecedente la pubblicazione dell’avviso di gara sulla GUCE”. Secondo la Fiadel, invece, questa certificazione “non rientra nel settore Metalmeccanico ma che stranamente è in possesso della vecchia impresa aggiudicatrice dell’appalto da poco tempo”. Altra differenza evidenziata dalla sigla sindacale riguarderebbe il venire meno, rispetto al bando precedente, dell’obbligo di stipula di una apposita polizza assicurativa per la responsabilità civile verso i terzi e verso gli operai, con massimali di € 1.000.000,00 per sinistro con limite per persona di € 1.000.000,00, e per danni e cose di € 500.000,00, di cui doveva essere trasmessa copia all’amministrazione prima dell’avvio dei servizi stessi. I sospetti circa la mancata menzione di tale polizza, come viene evidenziato in una nota inviata alla Procura dalla Fiadel, riguarderebbero un contenzioso passato tra la sigla e la stessa amministrazione comunale: “Tale polizza – si legge – è stata oggetto di contestazione da parte della scrivente, nell’ultimo anno dell’appalto in corso, sia nei confronti dell’amministrazione che nei confronti dell’azienda appaltatrice, poiché non risultava mai essere stata stipulata”.
Tra i sospetti denunciati della Fiadel ci sarebbe pure la mancata presenza in bando di ben due figure lavorative nella pianta organica: “Sono state soppresse – si legge sempre nella nota inviata alla Procura- contravvenendo a quanto previsto dal C.C.N.L. di categoria, la figura dell’Assistente Coordinatore (liv. 5° S) indispensabile per i rapporti gestionali con il personale comunale preposto al controllo dell’appalto e la figura dell’Operaio Specializzato Capo (liv. 5°), figure entrambe previste da tutti i precedenti Capitolati e sicuramente imprescindibili al buon funzionamento di ogni officina meccanica”. Dietro questa scelta, spiegava a LiveSicilia Condorelli, ci sarebbe stato un unico intento: “Di fatto verrà a saltare il nostro rappresentante sindacale, che paga la colpa di aver portato la nostra sigla in azienda”.
LiveSiciliaCatania ha provato a contattare Anna Maria Li Destri per raccogliere la sua replica sul provvedimento di licenziamento, ma senza successo. Quando la Fiadel aveva sollevato il caso la dirigente aveva dichiarato: “Tutte illazioni, io ho operato in maniera corretta. Questo bando – aveva ribadito – è redatto sotto i criteri di correttezza amministrativa che ho ritenuto d’applicare”.
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31 Ottobre 2013, 06:00