Liceo Galilei, incontro |sulla donazione di sangue

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10 Febbraio 2014, 17:14

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Sgombrare il campo da paure e pregiudizi, spiegare i progressi della ricerca e delle cure, trasmettere ai giovani la gioia per la donazione. Nasce per sensibilizzare e formare gli studenti delle ultime classi sulla necessità della donazione del sangue (ed emo-componenti) e del midollo osseo, fondamentali entrambi per la cura dei tumori del sangue, il ciclo di incontri nelle scuole organizzato da Ail Palermo, presieduto da Pino Toro, e dall’unità operativa di Medicina trasfusionale dell’ospedale Cervello, diretta dal dottor Raimondo Marcenò. Si comincia l’11 febbraio alle 9, con il liceo scientifico Galilei. Il calendario prevede altri incontri il 18 febbraio, sempre al Galilei, e il 25 febbraio e il 4 marzo al liceo classico Meli.

L’obiettivo non è la raccolta del sangue immediata, non ci sarà a scuola nessuna emoteca mobile; l’intento è soprattutto formativo, mira alla creazione di una cultura della donazione che porti sempre più giovani a donare sangue e midollo. L’incontro prevede, infatti, la proiezione del cortometraggio “Rosso vivo” di Annamaria Liguori, prodotto da Ail nazionale insieme ad altre associazioni, che racconta la storia di un giovane paziente leucemico, curato attraverso trasfusioni di sangue, e dei suoi amici che diventano donatori, superando una serie di timori legati all’incognita della donazione del sangue. E’ previsto poi l’intervento di un medico o di un biologo del Cervello che illustrerà ai ragazzi, attraverso diapositive, cosa comporta la donazione del sangue e del midollo osseo e come fare per donare. Infine, spazio alle domande degli studenti e all’eventuale dibattito.

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“L’Italia è ancora un Paese non autosufficiente e in questi ultimi anni, accanto a un numero di donazioni rimasto pressoché invariato, c’è stato un incremento netto della richiesta di sangue dovuto al gran numero di trapianti d’organo e di midollo che vengono effettuati e all’impiego di terapie per la cura di molti tumori maligni – spiega Pino Toro, presidente di Ail –. Pertanto, per salvare vite umane e per consentire i progressi della scienza, è necessario che un numero sempre maggiore di persone in buona salute, di età compresa tra i 18 e i 65 anni, doni generosamente il proprio sangue”.

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10 Febbraio 2014, 17:14

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