CATANIA – Unโindagine รจ pur sempre una pietra dโinciampo, per chiunque. Per un successore dei dodici apostoli, in particolare. Appunto per questo trattiene a mala pena fastidio e imbarazzo, monsignor Salvatore Gristina. Lโarcivescovo di Catania non ci sta affatto a subire gli eventi: non vuole che la sintesi del suo episcopato possa rimanere vincolata allโiscrizione nel registro degli indagati per peculato in merito alla gestione dellโOpera diocesana assistenza, lโOda. A denti stretti, ma lo dice: in attesa โche nelle sedi competenti, venga acclarata l’assoluta legittimitร del proprio operato, ho massimo rispetto nei confronti dellโautoritร giudiziariaโฆโ.
Rompe il silenzio con unโuscita concisa, essenziale, diplomatica. E non poteva essere altrimenti, non fosse altro che Gristina proviene dalla diplomazia vaticana e la militanza nelle nunziature in Costa DโAvorio, Trinidad e Tobago e Brasile. La partita stavolta รจ ancor piรน delicata perchรฉ lo riguarda personalmente e non capita tutti i giorni infatti che la massima autoritร morale della cittร debba in qualche modo giustificarsi dโinnanzi al procuratore della Repubblica. Ma almeno in Sicilia questa evenienza non รจ piรน una novitร : lo dimostrano le recenti indagini sulla diocesi di Mazara del Vallo (giร archiviata) e contro lโex vescovo di Trapani monsignor Francesco Miccichรฉ.
Intanto laici e credenti attendono di saperne di piรน, di capirci qualcosa. Perchรฉ la sassata รจ arrivata, anche se non abbastanza forte da rompere il parabrezza diocesano. La declinazione di quanto sia grave il presunto reato di peculato, ha ammortizzato la percezione della botta, soprattutto a livello popolare. Nessuno si straccia le vesti, anzi. In Curia quasi come non fosse successo nulla. Tra i piรน leali alla cattedra โ soprattutto via social โ cโรจ chi si stringe perรฒ attorno a Gristina senza se e senza ma, perchรฉ nel pensare cattolico lโistituzione รจ sempre superiore ai suoi interpreti. In generale, sono i silenzi al momento a prevalere. Si trattasse di altre vicende โ di un ennesimo Caso Spotlight โ si sarebbero registrate ben altre reazioni di massa.
Tutto tace, quindi. Benchรฉ il clamore di questi ultimi anni attorno alla vicenda Oda aveva giร lasciato intendere che prima o poi a piazza Giovanni Verga sarebbe stato aperto un fascicolo. Una vicenda scivolosa le cui premesse vengono da molto lontano. Gli strappi al vertice dellโEnte, le inchieste giornalistiche e le agitazioni dei lavoratori, arrivati a stazionare per giorni fuori dellโArcivescovado (prima) e a occupare la Cattedrale (poi), avevano giร scatenato sciami di nervosismo.
Che sia Salvatore Gristina responsabile morale di questo cortocircuito, non saranno perรฒ i tribunali a deciderlo, semmai gli storici. Salvo sviluppi inattesi, nel giugno del 2021 dovrร rimettere il pallio nelle mani del papa. Per volontร di Paolo VI, infatti, allโetร di 75 anni anche i vescovi vanno in pensione. Altri tre anni a Catania, quindi. Unโavventura iniziata nel 2002, quando dalla diocesi suffraganea di Acireale, subentra a Luigi Bommarito. Un vescovo fortemente mediatico, popolare. Amato. Sotto la cui gestione lโarcidiocesi divenne metropolitana. Ma lโatto qualificante resta tuttavia un altro, la visita di Giovanni Paolo II nel 1994, il primo papa sotto il Vulcano nel secondo millennio cristiano. Tuttavia la stagione Bommarito lasciรฒ della polvere sotto il tappeto e secondo le attese di una parte consistente del clero, Gristina aveva tutte le carte in regola per rimettere ordine nella Chiesa etnea. Nel seminario arcivescovile, nella stessa Oda e nella festa di santโAgata.
Entrando a Catania Gristina dettรฒ subito la linea pastorale sulla scorta dell’insegnamento del mentore, il cardinaleย Salvatore Pappalardo: improntare lโepiscopato โad un particolare rapporto con la genteโ. Parlรฒ di โcomunitร โ, di โcorresponsabilitร del presbiterioโ, della โcentralitร della parrocchiaโ e dellโereditร del beato Pino Puglisi. Un buon inizio. Negli ultimi anni perรฒ sembra che il rapporto con la cittร sia deteriorato, quasi interrotto. E non รจ soltanto per lโars oratoria che non rientra tra i suoi carismi piรน evidenti. Questioni di carattere, ritenuto da chi gli ha lavorato accanto decisionista, scarsamente empatico, poco paterno. Voci di sagrestia riferiscono di lacerazioni allโinterno del corpo sacerdotale. Un spaccatura che neanche la nomina a vicario generale, avvenuta nel gennaio 2014, del โsaggio e stimatoโ monsignor Salvatore Genchi รจ riuscita a ricomporre.
Intanto la visita pastorale annunciata nel 2009 รจ ancora in corso. Sul fronte della โreconquistaโ della festa di santโAgata sono stati registrati segnali di sicura discontinuitร rispetto al passato, sulla scorta anche dei casi giudiziari circa le presunte infiltrazioni nella stessa festa e la morte del devoto Roberto Calรฌ avvenuta nel 2004, e dellโiniziativa del parroco della cattedrale Barbaro Scionti. Con monsignor Gaetano Zito preside dello studio teologico San Paolo, la distanza tra Chiesa e i mondi della cultura, dellโeditoria e delle altre religioni era stata accorciata. Persino nella gestione dellโemergenza migranti, lโazione della Comunitร di santโEgidio in particolare ha permesso di esportare lโimmagine di โCatania cittร accoglienteโ. Ma la comunicazione di tutti questi risultati โ a detta dei piรน attenti e non solo โ non vede lโarcivescovo quale protagonista.
Anche nella gestione del caso di don Pio Guidolin, arrestato lo scorso dicembre con lโaccusa di violenza aggravata su minori, la comunicazione ad extra non รจ stata delle piรน efficaci. Perchรฉ nel momento il cui il presbitero era stato soggetto a misura cautelare, di fatto la Chiesa catanese aveva preso per tempo dei provvedimenti ad hoc sulla scorta del proprio ordinamento, tantโรจ che i tribunali vaticani avevano giร emesso una condanna di primo grado nei suoi confronti. Un eccesso di prudenza, forse. Qualora lโarcidiocesi avesse dato immediata informazione agli organi di stampa del giudizio canonico in corso, lโiniziativa di Gristina avrebbe avuto ben altra eco e sarebbe stata percepita assai piรน in linea con il profilo intransigente del papa sul contrasto della pedofilia nel clero.
Il papa, appunto. Il 15 settembre Francesco atterrerร proprio a Catania, ma per andare prima a Piazza Armerina e poi a Palermo in occasione del venticinquesimo della morte del beato Puglisi. Nessun incontro sotto il Vulcano, neanche un saluto alla cittร . Un segnale da leggere in filigrana, appunto perchรฉ lโarcivescovo di Catania รจ anche il presidente della conferenza episcopale dellโIsola. Che i rapporti tra i vescovi siciliani e quello di Roma non siano oliati lo sottolineano due iniziative dello stesso Francesco una volta eletto: la porpora allโarcivescovo di Agrigento, Francesco Montenegro, allโindomani del viaggio a Lampedusa, rompendo la consuetudine di Palermo sede cardinalizia; e la nomina di Corrado Lorefice, โun parrocoโ, ai vertici della chiesa della capitale siciliana. Quello di Gristina e Francesco รจ un rapporto ancora tutto da declinare. Di certo cโรจ che se dovesse essere rinviato a giudizio, sarร il Papa a decidere sul futuro prossimo della Chiesa catanese. A lui dunque lo scettro della decisione.
conosciamo sua eccellenza da quando era parroco a palermo,ci ha sposato,ha battezzato nostra figlia ed e’una persona stupenda e serissima sono sicuro che uscira’a testa alta.
Sicuramente noi tutti conosciamo ciรณ che i signori della chiesa vogliono farci conoscere. Cosรญ come i politici, i corruttori, gli uomini ai vertici del potere ecc… Non a caso, le stupide interviste tv del solito vicino di casa sono tutte uguali: โLo conoscevamo da anni: era una bravissima persona, gentile…โ.
La chiesa รฉ un insieme di โpersoneโ a noi sconosciute nella loro intimitรก.
Altra cosa sono la fede, la religione dei poveri (quelli veri), la pietร e lโamore.
Il potere della chiesa รฉ secolare e ai vertici non ci possono stare che uomini di potere. Lasciamo lavorare la magistratura sana.
Un caso simile si verificรฒ 20 anni fa in seno alla Caritas. Il Vescovo Bommarito esonerรฒ un sacerdote in carriera (prossimo Nunzio Apostolico) e buttรฒ fuori un laico complice. Il sacerdote, che ama farsi chiamare Monsignore esercita in Cittร .
Papa Paolo VI in un discorso del 29 giugno 1972 disse che “….il fumo di satana era entrato nella Chiesa…”!
Siamo alle solite, si condanna e si butta fango ancor prima che un indagine sia conclusa. E questa malsana consuetudine non ci risparmia neanche quando si tratta dei porporati, anzi, rincariamo la dose. Personalmente credo si tratti di un polverone mediatico, Proprio Gristina avrebbe rimosso anni addietro i vertici dell’ODA. Detto questo, vengono in colpo cancellate le virtรน di un Arcivescovo che nel corso di tutti questi anni ha lavorato con zelo nella Chiesa Catanese. Ha reso la Festa di San’Agata Patrimonio dell’Unesco, ma come si fa ad andare avanti cosi, al minimo accenno di polverone sollevato tutti pronti a crocifiggere. Passiamoci la mano sulla coscienza.