L’inchiesta Petrolio di Potenza | La ‘cricca’ non si fidava di Crocetta

di

29 Aprile 2016, 17:17

1 min di lettura

PALERMO – Prima di muoversi per potere intercettare i fondi europei assegnati alla Sicilia, bisognava “portare Crocetta nel mondo delle persone normali”. A parlare in questi termini del presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta, secondo gli investigatori, è Fabrizio Vinaccia della Mbda Italia spa, società della galassia Finmeccanica, in passato ambasciatore in Bielorussia e Tagikistan del sovrano ordine di Malta. Il riferimento a Crocetta compare nell’ordinanza dell’inchiesta della Procura di Potenza sulla “cricca del petrolio” che coinvolge Gianluca Gemelli, ex compagno dell’ex ministro Guidi. Gli investigatori annotano una conversazione tra Gemelli e Vinaccia risalente alla mattina del 19 novembre del 2014. Gemelli contatta Vinaccia, “accennandogli al fatto di avere lì con sé un amico professore universitario che sviluppava progetti, domandandogli se in Sicilia si potesse accedere a fondi europei”. E gli chiede “se secondo lui i servizi di sicurezza potessero rientrare in un progetto finanziabile con fondi europei”. Vinaccia risponde che “c’erano tanti di quei soldi che avrebbero potuto finanziare la qualsiasi” ma “che avrebbero però dovuto portare Crocetta nel mondo delle persone normali”, “precisando che in ogni caso una delle priorità era proprio rappresentato dal settore della sicurezza e del controllo”. Gemelli dice, “a proposito di Crocetta, che non era un problema, che a lui interessava capire per il momento se l’idea fosse buona; che avrebbero potuto attuarla anche in altre regioni”.

Articoli Correlati

(ANSA)

Pubblicato il

29 Aprile 2016, 17:17

Condividi sui social