L’inchiesta su toghe e corruzione | Il legale Calafiore risponde ai pm

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13 Febbraio 2018, 06:20

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SIRACUSA – E’ durato circa sette ore e mezzo l’interrogatorio dell’avvocato Giuseppe Calafiore nel carcere di piazza Lanza, a Catania, dove si trova rinchiuso da sabato scorso perché indagato dalla procura di Messina nell’ambito dell’inchiesta su procedimenti penali pilotati in cambio di soldi dall’ex pm di Siracusa Giancarlo Longo. Calafiore si trovava a Dubai quando è stata disposta nei suoi confronti la custodia cautelare in carcere. Ma anche oggi, nel corso dell’interrogatorio davanti al gip Maria Vermiglio, Calafiore, assistito dai suoi avvocati Mario Fiaccavento e Alberto Gullino, ha spiegato che era già stato precedentemente organizzato il viaggio a Dubai, ma quando aveva saputo del suo arresto immediatamente tramite l’avvocato aveva fatto sapere la sua volontà di rientrare subito.

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Calafiore, in concorso con un altro avvocato siracusano, Piero Amara, anche lui arrestato, avrebbe corrotto Longo. L’ex pm, in cambio di soldi e regali, avrebbe favorito diversi clienti “di peso” dei due difensori. Calafiore avrebbe risposto punto per punto, ordinanza alla mano, a tutte le contestazioni che gli sono state rivolte. Avrebbe confermato le frequentazioni con Longo, ma solo per motivi professionali, nonostante abbia confermato la cordialità dei rapporti. In merito al viaggio a Dubai, anche lui sarebbe stato ospite, ma poi avrebbe restituito il costo del biglietto. Nessuno scambio di denaro ci sarebbe mai stato con l’ex pm. Sulle consulenze l’avvocato siracusano ha spiegato che non ci sarebbe stata per lui alcun utilità, in quanto i provvedimenti erano per lui favorevoli. I suoi legali hanno chiesto gli arresti domiciliari sia per le risposte fornite sia perché, secondo loro, non si comprendono le esigenze cautelari. (ANSA).

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13 Febbraio 2018, 06:20

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