07 Agosto 2019, 13:13
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PALERMO – Lacrime e speranza. E’ quel che resta di una serata d’estate che doveva essere spensierata, ma che è invece sfociata in tragedia. Al dolore per la morte di Giulio Franco, il diciottenne che ha perso la vita nell’incidente di Monte Pellegrino, si aggiunge quello per il ragazzo tuttora ricoverato in gravi condizioni a Villa Sofia.
C.S, 19 anni, si trovava sulla Suzuki Gs 500 con Giulio nella notte tra lunedì e martedì, quando in via Pietro Bonanno è avvenuto il terribile impatto: i sanitari del 118 l’hanno trovato in condizioni critiche, ha infatti riportato una emorragia cerebrale e un trauma alla milza e nelle scorse ore è già stato sottoposto ad un intervento chirurgico.
Il giovane resta sotto stretta osservazione al Trauma center, con prognosi riservata. Dietro a quella porta, familiari e amici sperano di poterlo riabbracciare presto. “Quello che è successo ci ha sconvolto – dice Antonio, un compagno di scuola del ragazzo – Giulio non doveva fare questa fine, adesso non ci resta che pregare per il nostro amico”. Il quadro clinico è ancora molto delicato, ma i medici non considerano il diciannovenne in pericolo di vita.
“Abbiamo temuto il peggio anche per lui – racconta chi quella sera è arrivato sul luogo dell’incidente -. Abbiamo visto il sangue a terra, subito ci è stato detto che per Giulio non c’era nulla da fare. Siamo sotto choc, era una persona preziosa, sempre pronta a regalarti un sorriso, a darti coraggio, ad affrontare i problemi. E lui stesso si era dato da fare per realizzare il suo sogno, quello di acquistare una moto”.
Già, perché la Suzuki su cui il 18enne e il coetaneo si trovavano, era stata frutto di anni di lavoro. Il ragazzo aveva raccontato su Instagram la sua storia: desiderava da tempo una motocicletta ed era riuscito a comprarla soltanto alcuni mesi fa, con le sue forze. Negli ultimi tempi aveva dato una mano in una tabaccheria nella zona di via Don Orione ed era pieno di interessi. faceva parte dell’associaizone Rete degli Studenti Medi ed era rappresentante d’istituto, al regina Margherita di Palermo.
Professori, compagni di scuola, amici e semplici conoscenti, si sono recati nelle ultime ore alla camera mortuaria del Policlinico, per stringersi attorno alla famiglia colpita dalla tragedia. Accanto al dolore cammina la speranza, quella di riabbracciare il ragazzo ricoverato, che potrebbe tra l’altro permettere agli investigatori dell’infortunistica di ricostruire nel dettaglio le fasi dell’incidente. L’ennesimo che tra quei tornanti è costato la vita ad un ragazzo.
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07 Agosto 2019, 13:13