21 Luglio 2024, 04:59
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CATANIA – Chiara Adorno, studentessa di Solarino, aveva 18 anni. Il 7 novembre scorso fu investita e uccisa mentre attraversava sulle strisce, vicino alla sua facoltà dell’università di Catania. Una tragedia per cui la Procura ha iscritto sul registro degli indagati due persone. L’accusa è omicidio stradale.
Ma passano i mesi e l’inchiesta non si chiude. Questo perché manca ancora l’autopsia. I consulenti hanno chiesto nuovamente una proroga. Si tratta ovviamente di atti importanti, imprescindibili e delicati. È giusto che i consulenti si prendano tutto il tempo necessario.
Sta di fatto che senza l’autopsia l’inchiesta non si può chiudere. E non dipende dalla Procura. A oltre 8 mesi dalla morte di Chiara, dunque l’inchiesta rimane aperta. Nel frattempo la perizia degli ingegneri, finalizzata a ricostruire la dinamica dell’incidente, è già sul tavolo della magistratura requirente. Da tempo.
Dunque si deve attendere. Chiara era una matricola del corso di laurea in Scienze biologiche. Residente nel Siracusano, si era iscritta a Catania. Adesso dovrebbe essere questione di qualche giorno, poi il pubblico ministero Fabio Salvatore Platania, che coordina l’inchiesta con il procuratore aggiunto Fabio Scavone, dovrebbe avere tutti gli atti richiesti.
A quel punto si potrebbe giungere, salvo ulteriori accertamenti, alla chiusura dell’indagine. Sulla consulenza degli ingegneri, nonostante siano passate alcune settimane, il riserbo è ancora assoluto; anche perché, essendo l’indagine tuttora aperta, vi è una segretezza da tutelare.
Sta di fatto che, come detto, a breve l’inchiesta potrebbe essere chiusa. Sul registro degli indagati, con l’ipotesi iniziale di omicidio stradale, figurano iscritti i nomi dei conducenti dei due mezzi che avrebbero travolto la ragazza.
Gli indagati sono due giovani. A novembre avevano entrambi 26 anni. Guidavano una Fiat Punto e una Honda Sh. La consulenza tecnica depositata serviva a ricostruire la dinamica, come detto, ma anche a esaminare i mezzi sequestrati.
La scomparsa di Chiara, si ricorda, gettò nello sconforto la comunità universitaria e la gente di Solarino. La sua famiglia, allo scopo di vigilare affinché l’indagine faccia pienamente luce sulla tragedia, ha nominato dei legali. È assistita dal professore Giovanni Grasso e dall’avvocato Sandro Del Popolo.
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21 Luglio 2024, 04:59