14 Ottobre 2014, 12:47
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PALERMO – Un addio straziante, durante il quale fermare le lacrime è sembrato impossibile agli amici di Alessandro Caravello. Il ragazzo, 22enne di Aquino, piccola frazione di Monreale alle porte della città, è morto in seguito alle ferite riportate nell’incidente avvenuto venerdì pomeriggio in via Ernesto Basile. Il suo ciclomotore Piaggio Free è finito contro un pullman regionale in sosta, nei pressi dell’ingresso della cittadella universitaria e l’impatto si è rivelato violentissimo. Al punto da far finire all’ospedale, in condizion gravissime, anche la fidanzata Stefania Comito, diciannove anni, ricoverata da quel giorno al Policlinico e poi trasferita al Civico per essere sottoposta ad un nuovo delicato intervento.
Chi conosceva la coppia continua così a pregare per la giovane, ma allo stesso tempo non si dà pace per quello che è successo ad Alessandro, venditore ambulante che quel giorno stava tornando a casa per festeggiare l’anniversario di matrimonio dei genitori. E così nel giorno dell’addio, la parrocchia San Giuseppe di Aquino ha accolto centinaia di persone che hanno voluto salutare per l’ultima volta il giovane. Amici, parenti, ex compagni di scuola, conoscenti. Tutto il paese si è stretto intorno alla famiglia del ragazzo dichiarato in morte cerebrale 24 ore dopo la disperata corsa in ospedale. Un annuncio che ha gettato nello strazio coloro che amavano Alessandro e che, durante quell’agonia, avevano sperato in un miracolo dietro alla porta del reparto di Rianimazione. Le speranze poi si sono spente del tutto e quella che gli amici del ragazzo oggi ribadiscono è la necessità di conoscere la verità.
“Non riusciamo ancora a capire come sia stato possibile – dice Marianna Spoto – è davvero strano che quel pullman fosse lì, fermo”. Il sacerdote, don Giuseppe Spera, ha invitato tutti, durante l’omelia, ad avere forza e coraggio per affrontare questo momento: “E’ un dolore che ci fa paura, ma che dobbiamo fronteggiare per andare avanti – ha detto -. Andare avanti non mettendo ins econdo piano la speranza e svegliandoci ogni giorno con la convinzione che Alessandro è in mezzo a noi”. “So che devo essere forte – dice Giusy – ma queste ore sono state terribili. Abbiamo sperato fino all’ultimo che aprisse gli occhi, abbiamo pregato per rivederlo sorridere. Invece Alessandro ci è stato portato via”. Un saluto incorniciato da centinaia di palloncini bianchi quello al feretro di Alessandro. Al termine della messa, quando il corteo ha attraversato le strade del piccolo centro, ad accompagnare il giovane durante il suo ultimo viaggio sono stati anche i fuochi d’artificio. Un bagno di folla che ha cercato di confortare la famiglia del 22enne, padre, madre e sorella che non si sono allontanati nemmeno un attimo dall’altare. “Siamo distrutti anche perché pensiamo al dolore di questa brava gente – dice Fabrizio Cangemi -. Alessandro manteneva la sua famiglia, era un gran lavoratore. Lo ricordiamo come un giovane responsabile, un ragazzo che conosceva lo spirito di sacrificio”.
Un’altra giovanissima vita spezzata sulle strade palermitane: venerdì pomeriggio – in base a quanto la sezione Infortunistica della polizia municipale ha ricostruito – il conducente del pullman era sceso dal mezzo per un bisogno fisiologico, accostando lungo la carreggiata in direzione dello scorrimento veloce Palermo-Sciacca. In pochi secondi si è consumata la tragedia.
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14 Ottobre 2014, 12:47