L’indagine della Cassazione | sui beni confiscati

di

16 Settembre 2015, 13:51

2 min di lettura

ROMA– Anche il procuratore generale della Cassazione Pasquale Ciccolo ha avviato accertamenti preliminari sul caso dei quattro magistrati di Palermo coinvolti nell’inchiesta della procura di Caltanissetta sulla gestione dei beni sequestrati alla mafia. La sua iniziativa- di prassi quando ci sono toghe indagate- è parallela a quella del Csm.

Gli accertamenti di Ciccolo – che come il Csm è stato investito del caso dalla stessa procura di Caltanissetta – sono finalizzati a verificare se ci siano gli estremi per un’eventuale azione disciplinare; mentre il Csm deve accertare se a prescindere da responsabilità penali o disciplinari si sia verificata una situazione tale che rende impossibile la permanenza dei magistrati coinvolti negli uffici giudiziari in cui operano, pena la lesione del prestigio dell’ordine giudiziario. Le toghe coinvolte a vario titolo sono tre giudici del tribunale di Palermo – Silvana Saguto (che era presidente della sezione sulle misure di prevenzione), Lorenzo Chiaromonte e Tommaso Virga, già consigliere del Csm- e il pm della Dda Dario Scaletta.

Articoli Correlati

Non è stato ancora individuato dalla sezione Misure di prevenzione del tribunale di Palermo, l’amministratore giudiziario del patrimoni sequestrati agli imprenditori Rappa e della catena di negozi Bagagli, dopo la rinuncia dell’avvocato Walter Virga. L’avvocato e il padre Tommaso Virga, ex membro del Csm, sono indagati dalla Procura di Caltanissetta nella stessa inchiesta che ha travolto Silvana Saguto, l’ex presidente della sezione misure di prevenzione che gli aveva assegnato l’incarico. Secondo la procura di Caltanissetta, la scelta sarebbe ricaduta sul giovane avvocato per ricambiare un favore ottenuto dal padre. Adesso tocca alla sezione Misure di prevenzione scegliere il successore di Virga. “Quasi tutti i componenti della sezione – dice il presidente Mario Fontana – non hanno esperienza in questo settore. Bisogna, tra l’altro, trattare la questione con molta prudenza e attenzione. Faremo in fretta, ma prendendoci comunque il tempo necessario per esplorare le possibili alternative”. Walter Virga è finito sotto accusa per per la gestione soprattutto della nuova Sport Car, concessionaria di auto di lusso di proprietà dei Rappa, ma anche per l’amministrazione della catena Bagagli. In entrambi i casi, secondo gli inquirenti, lui e il suo staff non avrebbero sempre agito negli interessi delle aziende.

(ANSA)

Pubblicato il

16 Settembre 2015, 13:51

Condividi sui social