Bloccato carico di lingotti d’argento | Era nel bagagliaio di una macchina

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04 Ottobre 2014, 06:40

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PALERMO – Quarantacinque lingotti d’argento e uno d’oro. “Trecentomila euro” di metalli preziosi che viaggiavano su una monovolume. Alta velocità e assetto ribassato della macchina hanno attirato l’attenzione degli agenti di una volante del commissariato Libertà.

Paletta e stop forzato della macchina all’altezza del ponte di via Giafar. Poco plausibili le risposte del conducente alle domande dei poliziotti. Da qui il controllo del mezzo e la scoperta dei lingotti. L’uomo è stato denunciato. Si tratta del capostipoite di una famiglia che gestisce uno dei tanti negozi “Compro oro” della città che, ad onor del vero, è stato trasformato in un “Compro e fondo oro”.

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Una laboriosa attività che impegna l’uomo assieme ai figli e ai nipoti in una bottega nella zona est della città. È bastato controllare i registri di “carico e scarico” della merce per scoprire che dell’argento e dell’oro fusi in lingotti non c’era traccia. Nessuna pezza d’appoggio sulla provenienza. Ad aprire agli investigatori nuovi e inquietanti scenari è stato uno dei figli dell’uomo fermato al volante che ha condotto i poliziotti nei pressi di un magazzino della zona industriale di Brancaccio.

Più che un magazzino si sono trovati di fronte un laboratorio artigianale utilizzato per la fusione dei metalli preziosi. Vicino all’attrezzatura c’erano numerose posate d’argento che il figlio ha raccontato di avere acquistato da uno sconosciuto a “buon mercato”. Una tesi anche questa poco convincente. Ancora meno quella del capofamiglia che per giustificare la presenza di un lingotto d’oro nel magazzino ha detto che era il prodotto della fusione dei gioielli di famiglia. Risultato. Il padre è stato denunciato per riciclaggio e il figlio per ricettazione.E le indagini proseguono.

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04 Ottobre 2014, 06:40

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