19 Maggio 2021, 16:59
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I magistrati catanesi invitano alla sobrietà. Le interviste rilasciate alla stampa nazionale dal presidente dell’ufficio Gip di Catania, Nunzio Sarpietro a seguito della sentenza di “non luogo a procedere” nei confronti del senatore Matteo Salvini per il caso Gregoretti hanno scatenato polemiche nella magistratura. Già fortemente in tumulto per il caso della Loggia Ungheria. Domenica è arrivata una nota di Area, l’associazione che rappresenta le toghe progressiste, che ha ritenuto “inopportune” le “anticipazioni” del giudice catanese sulla sentenza.
La giunta distrettuale dell’Associazione Nazionale Magistrati di Catania ha sottoscritto un documento diramato ieri a tarda sera alla stampa. L’Anm etnea ritiene “del tutto improprio” il riferimento “alle motivazioni di provvedimenti non ancora depositati”. Le toghe catanesi esortano i colleghi del distretto “ai doverosi confini di riserbo e misura nella comunicazione con gli organi di stampa circa i contenuti dell’attività giurisdizionale svolta”. Anche qualche penalista, attraverso un gruppo social dove è stata ‘postata’ l’intervista incriminata, ha manifestato “perplessità” sull’opportunità di rilasciare dichiarazioni su motivazioni ancora non depositate.
Ma non è solo “l’anticipazione” del gup ad aver portato la giunta distrettuale di Catania – che vede come presidente il giudice Antongiulio Maggiore e segretario il sostituto procuratore Antonino Fanara – a prendere carta e penna. È un passaggio di quanto esposto da Sarpietro ai cronisti in merito all’assegnazione del caso Gregoretti che “preoccupa” la giunta del sindacato delle toghe. “Modalità di assegnazione dell’affare che – scrive l’Anm – rappresentano in modo distorto l’applicazione della cultura tabellare, nel doveroso rispetto del giudice precostituito per legge, dell’articolo 25 della Costituzione e dei criteri automatici di assegnazione degli affari”.
Sarpietro – nelle interviste – ha evidenziato “il peso mediatico” del procedimento a Matteo Salvini. Sarebbero servite quindi “spalle larghe” per “reggere” le ripercussioni a qualsiasi sarebbe stata la decisione. Da qui la decisione (collegiale) a scegliere il presidente dell’ufficio Gip. Per alcuni però è sembrato quasi una sottovalutazione dei colleghi. Da qui la manifestazione di “solidarietà e stima” dell’Anm “ai magistrati della sezione del Giudice per le Indagini Preliminari e dell’Udienza Preliminare del Tribunale di Catania, i quali, giovani e non, singolarmente e come ufficio, con elevata professionalità, intransigente rigore, elevati carichi di lavoro, esercitano la giurisdizione su tutti i fronti di un ufficio distrettuale di grande complessità e delicatezza come Catania”.
L’Anm di Catania insomma prende posizione. Una posizione forte e precisa. Vedremo se questa nota produrrà “moti ondosi” al Palazzo di Giustizia.
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19 Maggio 2021, 16:59