L’ippodromo del “capomafia” | Confiscato e assegnato al Comune

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27 Aprile 2017, 19:16

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PALERMO – I cavalli erano la grande passione di Salvatore D’Anna. Talmente grande da decidere di costruirsi un ippodromo privato a Terrasini, centro balneare in provincia di Palermo e di cui sarebbe stato un autorevole rappresentante della famiglia mafiosa. Almeno così hanno stabilito i giudici d’appello che nell’ottobre scorso hanno condannato D’Anna a dieci anni di carcere. La sentenza non è ancora definitiva.

D’Anna finì in cella sette anni fa, quando gli investigatori lo piazzarono nel nuovo organigramma voluto dal capomafia Salvatore Lo Piccolo che dal mandamento di San Lorenzo estendeva la sua autorità anche nei paesi della provincia. I beni di D’Anna sono stati confiscati. E tra questi c’è anche l’ippodromo con scuderie annesse di contrada paterna.

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L’agenzia nazionale per i beni confiscati lo ha assegnato al Comune di Terrasini che ne ha fatto richiesta. Il sindaco Giosuè Maniaci ha in mente un progetto. Vuole usare l’area dell’ippodromo per dedicarla allo sport. Chissà, forse vi realizzerà un campo da golf per sfruttare la vocazione turistica di Terrasini.

 

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27 Aprile 2017, 19:16

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