Liquidate le somme pendenti |Per i lavoratori si apre spiraglio

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28 Giugno 2017, 18:22

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PATERNO’ – Tirano quanto meno un sospiro di sollievo gli ex lavoratori del call center Qè di contrada Tre Fontane di Paternò. Sono finora infatti andate tutte a buon fine le procedure di liquidazione delle spettanze rimaste pendenti -relative agli ultimi due mesi di attività-  per i lavoratori licenziati dopo la chiusura dell call center nell’aprile 2016. Gli ex dipendenti, grazie anche alla sinergia e all’impegno messo in campo dai sindacati, hanno richiesto al Tribunale l’emissione del decreto ingiuntivo finalizzato al recupero delle mensilità rimaste in sospeso. Le somme erogate – per ora a circa trecento ex lavoratori – provengono dall’ultima tranche corrisposta dalla commessa Transcom.

Si è inoltre appena conclusa l’assemblea unitaria indetta da Cisl e Cgil proprio a Paternò nell’Istituto Don Milani di Paternò. “È stato un momento importante di condivisione ed informazione con gli ex lavoratori del call center QE. Abbiamo deciso di incontrare i nostri ex colleghi – spiega l’RSU della Fistel Cisl Anna Orifici – per procedere per tempo alla raccolta dei documenti mancanti necessari per recuperare ulteriori somme e, rimarcare, ancora una volta la nostra piena disponibilità a lavorare sempre al servizio delle persone”.

A Paternò si fanno inoltre sempre più insistenti le voci circa la possibilità dell’avvio, forse a settembre, di nuovo progetto imprenditoriale che potrebbe quanto meno inglobare gli ex lavoratori del call center Qè assunti a contratto a tempo indeterminato. Manca ancora l’annuncio ufficiale, si tratta di indiscrezioni, ma intanto Franz Di Bella, l’imprenditore paternese, l’unico, che si è fatto avanti mostrando la volontà d’individuare una soluzione, starebbe infatti continuando a portare avanti la trattativa. “La nostra speranza è quella di poter porre fine a questa vicenda e riaprire un nuovo capitolo occupazionale -evidenzia il Coordinatore Territoriale Cristina Squillaci– confidando in nuovi investimenti su un territorio fatto di risorse già formate allo svolgimento della mansione.” E proprio in merito alle prospettive di reinserimento dei lavoratori che i sindacalisti chiedono alle istituzioni un riscontro puntuale. “Abbiamo richiesto con urgenza un incontro con la Prefettura- dichiara il Segretario Regionale della Cisl Antonio D’Amico– e confidiamo in risposte che abbiano carattere di immediatezza e concretezza”. 

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Pochi giorni fa, è stata emessa dal Tribunale di Catania la sentenza del fallimento della società del call center Qè. L’azienda avrebbe evaso circa 6 milioni di euro di tasse. L’ex amministratore della società, il bresciano Patrizio Argenterio l’1 giugno scorso è stato inoltre destinatario di provvedimento eseguito dagli uomini della guardia di Finanza che hanno sequestrato all’imprenditore beni per il valore di oltre 1 milione di euro, tra conti correnti, automobili e immobili.

 

 

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28 Giugno 2017, 18:22

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