23 Gennaio 2014, 18:28
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PALERMO – “Inaccettabile”. Solo una parola, ma dura. Capita raramente di sentire Luca Bianchi parlare con toni così amari, ma oggi l’assessore all’Economia regionale ci va giù pesante con il commissario dello Stato, che ha impugnato la stragrande maggioranza degli articoli della legge di stabilità regionale. “Un’interpretazione unica e anomala della manovra finanziaria”.
Una cosa – afferma Bianchi – senza precedenti. “L’impugnativa di Aronica è totalmente incoerente al suo interno – spiega l’assessore– perché non mette in dubbio né le entrate né l’articolo sugli accantonamenti”. E quelli, per Luca Bianchi (che ha preparato la finanziaria ‘bocciata’ quasi nel suo complesso dal commissario), sono i due “pilastri” della manovra. “Tutto il resto – continua – viene bocciato secondo un principio assolutamente arbitrario: e cioè che bisogna risparmiare di più. In pratica l’impugnativa ‘a pioggia’ si basa esclusivamente su una legge di bilancio del 2009, mai applicata negli scorsi anni, secondo la quale non sono autorizzabili nuove e maggiori spese. Tutto, quindi, dovrebbe andare a ricostituire il fondo dei residui attivi”.
Una scelta che – secondo l’assessore – in maniera “assolutamente ingiustificata ci impone il risanamento dei danni fatti in passato, e scarica su questo governo (e su questa manovra) tutte le colpe. Ma così – continua – ci negano la possibilità di fare interventi sociali e di sviluppo. Questa decisione incide principalmente sulla vita dei cittadini: così saranno le fasce più deboli a pagare gli errori del passato”.
In sostanza, spiega Bianchi, per il prefetto Aronica si doveva semplicemente risparmiare di più. “Non bastano 600 milioni – dice l’assessore all’Economia – ma ci viene chiesto di risparmiarne quasi 900”. Adesso, però, il governo vuole vedere i dati che supportano il testo dell’impugnativa. E non ha intenzione di promulgare la manovra senza le parti bocciate dal commissario dello Stato senza prima avere avuto un riscontro documentato. A Bianchi, infatti, “non risultano contestazioni da parte degli organi centrali, e su molte cose il governo aveva raggiunto accordi con i ministeri prima di varare la manovra”.
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23 Gennaio 2014, 18:28