12 Luglio 2012, 21:18
1 min di lettura
In conflitto con le sorelle per l’eredità su un edificio di famiglia di 4 piani, un disoccupato di 39 anni ha tentato di far saltare l’intera palazzina, oggetto della controversia, e di causare una strage aprendo il gas dei quattro fornelli della cucina, accendendo la luce e andando via da casa. L’ episodio è accaduto oggi, in via Mantova, a Gela, nel quartiere Sant’Ippolito. Protagonista un uomo, celibe, che da tempo manifesterebbe disturbi mentali. Provvidenziale l’intervento di un vicino che ha chiamato carabinieri e vigili del fuoco, che, dopo avere disposto l’evacuazione dell’edificio, hanno forzato la porta al primo piano della palazzina e aperto le finestre dell’appartamento, saturo del gas della bombola, impendendo l’esplosione.
Lo stesso disoccupato, che prima risultava irreperibile (non rispondeva al telefonino) in realtà si trovava a poche decine di metri da casa in attesa dello scoppio. Pochi giorni prima, i carabinieri lo avevano fermato con due coltelli in una borsa “perché – ha dichiarato ai militari – mi devo difendere da sorelle e cognati che mi vogliono ammazzare per prendersi la casa”. Il sostituto procuratore della Repubblica del tribunale di Gela, Serafina Cannatà, ha disposto il trasferimento dell’uomo nel reparto di igiene mentale dell’ospedale Vittorio Emanuele di Gela, dove è stato ricoverato per essere sottoposto a trattamento sanitario obbligatorio.
Pubblicato il
12 Luglio 2012, 21:18