22 Settembre 2020, 21:18
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CATANIA – La roccaforte dei topi d’appartamento finiti in manette la scorsa settimana sarebbe stata Librino. Da lì venivano pianificati i colpi anche in pieno lockdown. La strategia sarebbe stata quella di approfittare delle lunghe attese per fare la spesa durante la quarantena imposta per l’emergenza sanitaria da Covid-19. Della banda criminale, ben organizzata e strutturata, farebbe parte – secondo la ricostruzione degli inquirenti Luca Nicolosi, detto Ciaramedda.
Un nomignolo ereditato dal padre e dal fratello, già volti conosciuti della mala catanese. Il papà Giovanni è uno storico borsaiolo. A Catania lo conoscono tutti come Giuvanni ciaramedda.
Nel 2016 scatta il blitz Carthago che ha smantellato l’impero della droga di Andrea Nizza. E nella lista degli arresti c’è il fratello di Luca. Giuseppe Ciaramedda Nicolosi – già condannato in appello per quell’inchiesta – avrebbe lavorato nella piazza di spaccio di viale Grimaldi gestita da Dario Caruana. Insomma un signore della droga di Librino.
Finire nei guai con la giustizia sarebbe a quanto pare è (quasi) un vizietto di famiglia Nicolosi. Anzi dei ‘Ciaramedda’.
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22 Settembre 2020, 21:18