L’@more |all’ora dell’Ar…tè

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05 Marzo 2013, 11:02

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Ancora una settimana per visitare la collettiva “@more”, curata da Emilia Valenza presso gli spazi del Centro d’Arte Piana dei Colli di Villa Alliata Cardillo, che venerdì alle ore 17, in occasione del finissage, propone “L’ora dell’Ar…tè”, evento dedicato alla degustazione di tè.

La mostra, inaugurata lo scorso 8 febbraio, trova ispirazione e ragion d’essere nella comune riflessione sull’amore. Le opere in mostra si declinano, infatti, come un omaggio ad uno dei sentimenti più travolgenti, totalizzanti e antichi che l’essere umano è in grado di provare, fornendo, tuttavia, non una lettura univoca di questo stesso, piuttosto articolata, travagliata, molteplice e prega di interrogativi. Gli artisti si sono infatti domandati come l’amore è cambiato oggi, come si manifesta, come può sopravvivere ed esplicarsi in una realtà in continua trasformazione come la nostra.

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Il titolo emblematico di @more rimanda immediatamente al web e alla sua capacità fagocitante di assorbire tutti e sovrapporsi con la sua fitta rete di relazioni e interconnessioni al fisicità del mondo, ma anche alla parola inglese ‘more’ (di più) sottolineando così l’esigenza incontrovertibile di attuare una nuova visione e percezione del sentimento ‘amore’, che superi gli stereotipi e si traduca in una visione più ampia e liquida di questo.

I lavori di Gianfranco Pulitano (Messina), Massimo Ricciardo (Darmstadt), Valentina Glorioso (Palermo), Dessislava Mineva (Palermo), Angela Viola (Palermo) e Katia Scarlata (Enna), si pongono l’obiettivo di attuare un racconto autentico dell’amore nell’era del contemporaneo. Nell’epoca, quindi, del digitale, dei rapporti ossessivi ma virtuali, dei contatti molteplici ma inconsistenti, del potenzialmente ‘tutto’ che si trasforma molto spesso in ‘quasi niente’. Dalle fotografie color indaco della Glorioso all’installazione di 73 bigliettini di Pulitano che formano la parola @more, si passa ai frammenti narrativi di Ricciardi e ai lavori autobiografici di Angela Viola , per terminare con i disegni di Katia Scarlata, in cui donne deformate, lacerate e inquietanti indagano il risvolto negativo del sentimento amoroso, in quanto ossessione e distruzione.

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05 Marzo 2013, 11:02

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