Lo Giudice, cade l’aggravante mafiosa

di

23 Marzo 2011, 12:18

1 min di lettura

Non regge in Cassazione la contestazione dell’aggravante mafiosa per alcuni degli imputati dell’operazione “Alta mafia” del 29 marzo 2004. I giudici della Suprema Corte nella tarda serata di ieri hanno infatti riformulato la sentenza di appello nei confronti di Vincenzo Lo Giudice, ex assessore e parlamentare regionale nonché ex sindaco di Canicattì, e Salvatore Failla, ex presidente dello Iacp di Agrigento. Per entrambi i giudici hanno riconosciuto insussistente l’aggravante mafiosa col risultato che i reati minori sono andati prescritti. In appello la Corte, presieduta dal giudice Sergio La Commare, aveva condannato Vincenzo Lo Giudice ad 11 anni e 4 mesi di carcere, e Salvatore Failla a 4 anni. Lo Giudice si è visto ridurre la condanna a 10 anni mentre Failla è stato assolto. Alla Cassazione si sono rivolti anche l’ex dirigente del Genio Civile di Caltanissetta Salvatore Iacono, e l’ex dirigente agli Affari generali del Comune di Canicattì, Salvatore Giambarresi, che benché assolti per prescrizione avevano chiesto ai giudici di entrare nel merito.

Articoli Correlati

Pubblicato il

23 Marzo 2011, 12:18

Condividi sui social