16 Aprile 2013, 19:29
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PALERMO – Renzo Lo Nigro, 41 anni, arrestato nell’ambito dell’operazione antidroga “Sambuca” di oggi, si trovava già in carcere in seguito agli arresti che hanno smantellato la nuova riorganizzazione del clan della Noce. La cosca, infatti, sembrava essere stata azzerata nell’ottobre scorso con l’operazione Atropos 1 della Squadra mobile, ma in realtà, proprio Lo Nigro, avrebbe preso le redini del clan muovendosi fra pizzo ai commercianti del centro città e traffico di cocaina. Nel suo curriculum ci sono episodi legati a Cosa nostra, ma anche alla microcriminalità spicciola e, in ultimo alla droga. Lo Nigro, attraverso le indagini effettuate dal 2010 dalla squadra mobile, risulta essere coinvolto direttamente nell’attività di spaccio. Nessun mediatore, quindi.
Il 41enne che stava tentando l’ascesa nel clan della Noce, entrava in azione in prima persona e avrebbe sborsato i soldi sia per gli acquisti all’ingrosso della droga, che per approvvigionamenti personali. “Lo Nigro – spiegano gli inquirenti – effettuava materialmente le cessioni della droga. Ciò dimostra come Cosa nostra sia in crisi, come le sua casse siano vuote. E’ singolare – precisano – che il 41enne, reggente di un mandamento, spacci direttamente senza coinvolgere alcuna persona che lo faccia al posto suo”,
Ma, d’altronde, a confermare le conseguenze della crisi economica, che non risparmia Cosa nostra spa, ci sono i prezzi della droga che la rete metteva a disposizione dei propri clienti. Dieci anni fa, per un grammo di cocaina, bisognava pagare almeno cento euro, gli otto spacciatori facevano uno sconto che ammontava al cinquanta per cento. “Dipende anche dalla qualità – sottolineano gli investigatori – sicuramente, sotto gli ottanta euro, si parla probabilmente di droga non di ottima qualità”.
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16 Aprile 2013, 19:29