01 Dicembre 2020, 17:03
1 min di lettura
“Molte società dilettantistiche non reggerebbero, scomparendo se dovessero ritenere i loro atleti come lavoratori iscritti alla gestione separata dell’INPS”. Questo l’allarme lanciato da Santino Lo Presti, presidente della LND, in merito alle norme che disciplinano il calcio dilettantistico. Attraverso una nota, Lo Presti ha proseguito: “Ciò sarebbe in contrasto con le norme della FIGC e farebbe aumentare i costi e le incombenze (registrazione, versamenti, ecc… a tal punto che richiederebbero un consulente del lavoro) delle società dilettantistiche, facendo venir meno con ciò lo spirito che caratterizza lo sport dei dilettanti”.
Il numero uno della Lega Nazionale Dilettanti Sicilia, si è poi soffermato sull’aspetto politico della vicenda: “Lo stesso Ministro, consapevole degli aggravi di spesa per le società, avrebbe proposto risorse per coprire gli anni 2021 e 2022 e dopo cosa avverrà? Siamo alle solite, si fanno promesse senza avere un quadro complessivo di risoluzione dei problemi che attanagliano lo sport ed in particolare quello dilettantistico, oggi tra quelli più colpiti dalla pandemia dopo esserlo stato dalla crisi economica”.
“Nella salvaguardia di questi valori – ha concluso Lo Presti – esprimiamo tutto il nostro dissenso alla proposta fatta in CDM, invitando il Governo, la classe politica e gli organismi Federali ad attivarsi per fare in modo che tale ipotesi non si realizzi, altrimenti lo sport dilettantistico morirà e con esso i valori che tale sport veicola”.
Pubblicato il
01 Dicembre 2020, 17:03