29 Ottobre 2013, 12:39
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L’ex assessore regionale alla Formazione Mario Centorrino ha affidato a una lettera inviata a LiveSicilia la replica all’intervista rilasciata sabato dal presidente di Confindustria Palermo Alessandro Albanese. Eccola.
Gentile direttore,
leggo sul quotidiano on-line, da Lei autorevolmente diretto, una serie di sconcertanti affermazioni critiche sul mio conto, al limite della calunnia, in un’intervista rilasciata dall’attuale Presidente della Confindustria Palermo, Alessandro Albanese. Sono accusato di aver concertato un attacco tale da delegittimare l’azione contro le estorsioni da parte della stessa Confindustria Palermo. Attacco che consisterebbe in una brevissima analisi, da me pubblicata in un altro quotidiano on-line di Palermo e finalizzata a fornire elementi di conoscenza sul grado di rappresentatività della Confindustria siciliana rispetto al numero di imprese operanti in Sicilia. Oltre che sulla riforma in itinere (la c.d. Pesenti)che riguarda la soppressione o l’accorpamento di alcune sedi locali e regionali dell’Associazione.
Nella lunga carriera di studio (mi interesso da docente universitario di Politica Economica, ora con la qualifica di Emerito, ininterrottamente al rapporto tra mafia ed economia dal 1980) non avevo mai immaginato di scrivere qualcosa che potesse esser sospettata di “infangare” movimenti anti-mafia. E qui mi fermo. Così come non rispondo volutamente alle acrimose critiche mosse dal dott. Albanese alla mia attività passata di Assessore alla Formazione Professionale e all’Istruzione, condotta peraltro grazie anche alla collaborazione del D.G. dell’’Assessorato dott. L. Albert, con la sua Associazione. Contatti in parte proficui in parte sterili, dei quali conservo comunque accurata testimonianza. Mi limito ad osservare che il problema Formazione è venuto all’attenzione della comunicazione, della magistratura, di parte della politica, della stessa Confindustria solo a partire dalla mia nomina ad Assessore (2010). In particolare, dopo la diffusione da me ossessivamente proposta, con l’aiuto di bravi e onesti funzionari dell’Assessorato, dei “numeri”, dello “status” del personale, del mancato utilizzo di documenti fondamentali di regolarità, che caratterizzavano il settore. Diffusione che mi ha procurato aggressioni, veri e propri “sequestri” di persona, minacce e un’infinità di assurde denunzie.
Val la pena aggiungere che gli “scandali” di cui oggi si parla si riferiscono a prima del mio insediamento o sono stati da me denunziati ovvero sono relativi ad atti compiuti in copia conforme rispetto a procedimenti assunti nel passato da altri Assessori e Direttori Generali senza incorrere in alcuna sanzione.
In conclusione, non partecipo ad alcuna azione strumentale ideata per denigrare la Confindustria ma non posso esimermi di annotare che le meschine insinuazioni ed il complesso di “ complottismo avverso” manifestate da un suo esponente mi appaiono un ulteriore segnale di una situazione di degrado politico-economico della nostra Regione. Cui si risponde individuando continuamente fantomatici nemici e difendendo rendite di posizione. Questo il contributo alla crescita del capitale sociale che dovrebbe essere fornito da Un’Associazione Confindustriale?
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29 Ottobre 2013, 12:39