Fondo per il commercio in stallo | Lo Bello: “Soluzione entro un mese”

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22 Gennaio 2016, 12:37

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PALERMO – I soldi ci sono. E potrebbero rappresentare una boccata d’ossigeno importante per occupazione e sviluppo. Solo che da oltre sei mesi questi soldi è come se non ci fossero. Un’autentica beffa per le piccole e medie imprese siciliane che non possono accedere ai finanziamenti del Fondo per il commercio per i propri investimenti. A sollevare la questione è Patrizia Cristofalo, consulente per il credito della Cna di Palermo. L’accordo di gestione del fondo tra l’assessorato alle Attività produttive e l’Irfis (Istituto regionale per il finanziamento alle industrie), è scaduto nel giugno del 2015.

E da quel momento tutto tace. O quasi, visto che in realtà, racconta Cristofalo, “la Regione, dopo l’esperienza ‘in house’ con l’Irfis, ha provato ad affidare il fondo a un soggetto privato. Solo che la gara è andata deserta. Le condizioni previste dal bando regionale – spiega – non sono convenienti per un ente privato, che avrebbe un ritorno economico troppo basso”. Un’ulteriore batosta per le piccole e medie imprese siciliane, che già pagano a caro prezzo la crisi economica. E che adesso, anche in tema di investimenti, si trovano tra l’incudine e il martello. Da un lato un sistema bancario molto rigido e restrittivo quando di tratta di accesso al credito. Dall’altro il fondo al commercio completamente bloccato. Un fatto grave secondo Cristofalo, polemica contro le altre associazioni di categoria: “Non può essere soltanto Cna ad alzare la voce – afferma -. Deve essere una battaglia comune. Occorre che tutte le associazioni di categoria sollevino insieme il problema”.

Due le possibili soluzioni indicate dalla consulente della Cna: “L’assessorato dovrebbe mettere a punto un bando che sia conveniente per gli enti privati, che sono i soggetti più indicati per una gestione ottimale del Fondo. In alternativa, prevedere una gestione ‘in house’, come quella dell’Irfis, eliminando però i limiti evidenziati dalla recente esperienza. Innanzitutto – sottolinea Cristofalo -, occorrerebbero un affidamento duraturo nel tempo, un monitoraggio serio e costante dell’attività, e tempi di risposta molto più rapidi. Anche per evitare che l’azienda che ha chiesto aiuto, chiuda prima che la richiesta stessa sia accolta”.

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Una vicenda che potrebbe sbloccarsi entro il mese prossimo, come spiega l’assessore alle Attività produttive Mariella Lo Bello: “Per il Fondo al commercio stiamo preparando un accordo con Sviluppo Italia Sicilia per la fase delle istruttorie, dal costo di 130 mila euro all’anno. La gestione vera e propria del fondo, che attualmente ammonta a 84 milioni di euro, avverrà invece completamente ‘in house’ e sarà affidata ai nostri uffici – spiega l’assessore -. Prevediamo un affidamento non inferiore a tre anni, ma è mio intendimento arrivare fino a cinque”.

Dopo la prima gara andata deserta, dunque, l’assessorato ha scelto di non ritentare la strada del bando: “La soluzione che abbiamo scelto – spiega Lo Bello – ci permette di recuperare molto tempo, evitando le lungaggini per la nuova predisposizione della gara. Senza contare che la gestione ‘in house’ è a costo zero”. L’accordo con Sviluppo Italia Sicilia, società partecipata della Regione, “dovrebbe essere pronto già la prossima settimana – spiega infine l’assessore -.  Spero che l’affidamento del fondo possa perfezionarsi già entro metà febbraio”.

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22 Gennaio 2016, 12:37

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