05 Novembre 2018, 12:59
4 min di lettura
PALERMO – A Palermo i rubinetti restano a secco perchè ha piovuto troppo. E’ la dura e paradossale realtà confermata dalla nota congiunta di Comune e Amap inviata poche ore fa che contiene la mappa delle zone della città e dei comuni limitrofi che resteranno senza acqua o che, nella migliore delle ipotesi, dovranno arrangiarsi con una pressione idrica bassissima a causa della torbidità delle acque dell’invaso Rosamarina. Per quanto riguarda Palermo, già da venerdì si sono susseguiti comunicati e note dell’Amap per mettere in guardia gli abitanti dell’area nord della città, ovvero da Mondello a Cruillas, per l’alta torbidità dell’acqua a causa del maltempo che ha mandato in tilt potabilizzatori e acquedotti.
Oggi le brutte notizie si estendono a macchia d’olio su tante altre zone della città: “Permangono le condizioni di fermo impianto del potabilizzatore Cicala e dell’acquedotto Jato a causa del protrarsi delle condizioni di eccezionale torbidità delle acque prelevate dall’invaso Poma – si legge in una nota del Comune – con una consequenziale riduzione delle portate immesse nella rete. Ad oggi la riduzione complessiva del sistema idrico, gestito da Amap, è pertanto di 1.500 litri al secondo su una media di circa 3.100 litri al secondo. L’acqua immessa nella rete di Palermo ha quindi subito, una riduzione di circa 1.100 litri al secondo, pari a circa il 48 per cento della portata mediamente immessa in rete”. Un taglio netto che metterà in crisi, in quanto interromperà completamente l’erogazione dell’acqua, non solo i residenti della zona nord, ma anche gli abitanti dei quartieri Uditore, Calatafimi, Boccadifalco-baida, Borgo molara.
Il Comune e Amap, per i quartieri del centro e centro storico, annunciano invece forti disservizi, ma non l’interruzione dell’erogazione, che si protrarranno per le prossime 48 ore. Le zone interessate sono quelle che fanno capo a i quartieri Zisa, Monte pellegrino , Libertà, Politeama, Borgo nuovo, Oreto-stazione. In crisi idrica anche le zone periferiche del Cep, Roccella, Bonagia-falsomiele, Ciaculli, Brancaccio-settecannoli, Bandita-favara, Passo di rigano. “Mi dispiace dover annunciare che i problemi non riguardano solo l’invaso Poma, ma anche quello di Rosamarina – ha detto la presidentessa dell’Amap Maria Prestigiacomo – Ci troviamo a vivere un paradosso. Quando l’anno scorso non ha piovuto per mesi e gli invasi erano quasi del tutto vuoti, non abbiamo mai avuto la necessità di interrompere completamente l’erogazione dell’acqua, oggi che gli invasi sono stracolmi dobbiamo purtroppo gestire i danni interrompendo l’erogazione per non rischiare di immettere nella rete acqua torbida e non sicura”.
Per la numero uno di Amap le cause di questo stop sono da imputare alla “scarsa pulizia degli alvei dei fiumi che gonfiandosi, a causa delle forti piogge, hanno scaricato negli invasi, insieme all’acqua, anche detriti, impurità e fango”. Inoltre, il fondo degli invasi è pieno di detriti e impurità che la grossa quantità d’acqua scaricata dai fiumi e dalle piogge hanno smosso dal fondo andando ad aumentare la torbidità e l’impurità dell’acqua. “Abbiamo dovuto bloccare il potabilizzatore – ha spiegato Prestigiacomo – tecnicamente non sarebbe riuscito a filtrare correttamente un’acqua così sporca e densa. Non possiamo permetterci di fornire agli utenti acqua non sicura. Da anni chiediamo a chi di competenza di fare i lavori di manutenzione e pulizia dei detriti, ma fino ad ora si è fatto troppo poco. Non era mai successo che le piogge riempissero completamente e in maniera così veloce gli invasi, ma la beffa ora è dover interrompere l’erogazione dell’acqua”.
Anche la provincia subirà forti disagi. I Comuni in cui potrebbe venire sospesa completamente la fornitura d’acqua sono: Capaci, Isola delle femmine, con conseguenze dirette anche sull’aeroporto Falcone-Borsellino. Nella fascia costiera e ovest subiranno un’erogazione idrica ridotta i comuni di Balestrate, Carini, Cinisi, Terrasini. Nella fascia costiera est invece subiranno disagi gli abitanti di Ficarazzi, Villabate, Casteldaccia, Santa Flavia e Bagheria. “Ulteriori criticità – si legge sulla nota congiunta Comune Amap – si avranno a Corleone, è stata emessa un’ordinanza di non potabilità per acqua torbida in data 4 novembre. Erogazione ridotta per problemi di approvvigionamento si verificheranno a Marineo e a Bolognetta”. Gravi disagi legati alla torbidità dell’acqua anche per i comuni in cui il servizio idrico viene gestito da Siciliacque, ovvero, Alia, Aliminusa, Caccamo, Montemaggiore Belsito e Lercara Friddi.
Insomma, le aspettative non sono rosee per quanto riguarda la normalizzazione della condizione delle acque e degli invasi, anche i tecnici dell’Amap non avanzano al momento nessuna ipotesi: “I parametri di torbidità delle fonti sono costantemente sotto controllo – hanno fatto sapere – ma, considerata l’eccezionalità degli eventi, in atto non è possibile fare delle previsioni relative al superamento dell’emergenza a breve termine”.
Pubblicato il
05 Novembre 2018, 12:59