04 Maggio 2015, 19:39
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CATANIA – “La strage dei cristiani”. Ovvero, l’ultima fatica editoriale di Andrea Riccardi, già ministro degli Esteri del governo Monti, fondatore della Comunità di Sant’Egidio, e soprattutto storico. E di Storia, infatti, si tratta. Più precisamente del genocidio degli armeni, di cui quest’anno ricorrono i cent’anni. Una delle pagine meno frequentate e terribili della narrazione attuale. Il libro, edito per i tipi della Laterza, è stato presentato oggi nell’aula magna del polo didattico “Gravina” con il patrocinio del dipartimento di Scienze politiche e sociali dell’Università etnea. “La città di Catania è il primo luogo in cui i tanti che fuggono dai loro paesi di origine incontrano l’Europa”, ha detto introducendo il dibattito Emiliano Abramo, responsabile territoriale di Sant’Egidio. “E buona parte di loro – ha sottolineato – sono dei perseguitati per motivi religiosi”.
Fa gli onori di casa il professor Giuseppe Barone, anche lui storico contemporaneista. “Il Novecento non è solo il secolo Breve, citando l’ormai classico Eric Hobsbawm; ma i tre milioni di cristiani uccisi ci dicono che quello scorso è stato davvero un secolo di martiri”. E gli armeni – spiega – furono uccisi per motivi di nazionalismo “perché considerati la lunga mano dell’espansionismo russo dentro l’Impero ottomano”. Insomma, si tratta di una vicenda non solo da conoscere ma da studiare nella sua complessità. L’urgenza del momento – riferisce Andrea Riccardi – è di arginare, infatti, “l’analfabetismo storico dilagante che non ci consente di comprendere parte della nostra attualità”. Il riferimento va immediatamente al recente muro contro muro tra Papa Francesco e il premier turco Recep Erdogan in merito, appunto, all’utilizzo della parola genocidio ricordando la vicenda armena. “C’è un filo rosso che lega le stragi del Novecento ed è connesso al volto violento del secolo scorso”, ha ribadito l’ex ministro degli Esteri. Ma Riccardi è anche uomo di fede e da uomo di fede ha esplorato le vicende del papato contemporaneo pubblicando una lunga serie di monografie sui papi del Novecento. In ultimo, è andato in libreria il ritratto di Papa Bergoglio. Tuttavia, “La strage dei cristiani” non intende essere “un testo di apologetica. Ma non possiamo neanche negare – ribadisce l’autore – che in merito ai fatti armeni si debba parlare di martirio, appunto perché chi morì rifiutò quella conversione all’islam che gli avrebbe salvato la vita”.
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04 Maggio 2015, 19:39