29 Luglio 2023, 14:20
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PALERMO – Con l’accusa di aver calunniato 65 persone, tra cui esponenti del mondo della politica , della magistratura, delle forze dell’ordine e dell’imprenditoria, sostenendo fossero affiliati a una presunta loggia segreta chiamata Ungheria, la Procura di Milano ha chiesto il processo per l’ex avvocato esterno di Eni Piero Amara e per il suo collaboratore Giuseppe Calafiore . La richiesta di rinvio a giudizio firmata dal pm Stefano Civardi e dal procuratore Marcello Viola è finita sul tavolo del gup Guido Salvini che ha fissato l’udienza preliminare per il prossimo 21 settembre.
Amara nei 5 interrogatori resi ai pm milanesi nell’ambito dell’indagine sul cosiddetto falso complotto Eni aveva accusato “falsamente” se stesso e una serie di alti funzionari dello Stato fino a porporati, di far parte dell’associazione segreta “che si proponeva quale continuazione della sciolta” P2, che dagli accertamenti è risultata essere inesistente.
Tra le parti offese, oltre a Silvio Berlusconi, morto il 12 giugno scorso, ci sono l’ex ministro Paola Severino, l’allora generale della Gdf e ora presidente di Eni Giuseppe Zafarana, gli ex vice presidenti del Csm Michele Vietti e Giovanni Legnini , gli ex magistrati Livia Pomodoro e Giovanni Canzio, e pure il cardinale Piero Parolin.
Il promotore dell’associazione sarebbe stato il procuratore di Caltanissetta Gianni Tinebra, deceduto nel maggio 2017. La vicenda della loggia Ungheria e dei verbali di Amara due anni fa sono stati al centro di uno scontro tra magistrati che ha investito non solo le ‘toghe’ di Milano ma anche quelle di tutta Italia.
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29 Luglio 2023, 14:20