Lombardo, annullata l’assoluzione |Serve un nuovo processo d’Appello

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03 Luglio 2018, 16:45

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CATANIA – Colpo di scena in Cassazione, è stata annullata la sentenza della Corte d’Appello di Catania che aveva assolto Raffaele Lombardo dall’accusa di concorso esterno , un’assoluzione che sarebbe stata motivata in modo errato, e adesso deve essere rifatto il processo davanti a un’altra sezione della Corde d’Appello.

“Annullamento con rinvio”. L’udienza davanti alla seconda sezione è quella del due luglio, scrivono i giudici: “In accoglimento dei ricorso del procuratore generale della Repubblica di Catania, annulla la sentenza impugnata con rinvio ad altra sezione della Corte d’Appello di Catania e per l’effetto dichiara precluso l’esame del ricorso dell’imputato”.

Lombardo era stato condannato, nel 2014, con rito abbreviato, a sei anni e otto mesi di reclusione, l’accusa era sostenuta dai pubblici ministeri Antonino Fanara e Agata Santonocito. In Appello, però, era arrivata l’assoluzione dal concorso esterno e la condanna per corruzione elettorale aggravata a due anni.

Dopo tre anni di processo di secondo grado, il procuratore generale Stefano Rocci aveva chiesto la conferma dell’assoluzione dall’accusa di concorso esterno all’associazione mafiosa e l’annullamento con rinvio della condanna a due anni, pena sospesa, per corruzione elettorale aggravata.

Davanti alla Suprema Corte erano, però, pendenti due ricorsi, il primo proposto dai difensori di Lombardo, Alessandro Benedetti e Filippo Dinacci, il secondo presentato dal Procuratore generale. Ma il primo ricorso sarebbe stato presentato in ritardo, tanto che il Pg aveva chiesto l’inammissibilità.

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Alessandro Benedetti, legale di Lombardo, contattato da LiveSicilia spiega di “attendere le motivazioni per poter commentare”.

Le parole dell’ex presidente. “Mi verrebbe da dire, in attesa di conoscere le motivazione della Cassazione e della reale portata della sua decisione, zero a zero e palla al centro: annullamento dell’assoluzione per il reato di concorso esterno, ma anche della sentenza di condanna per il reato elettorale aggravato dal patto politico mafioso”.

“Ma, purtroppo, non è una partita di calcio”, aggiunge l’ex governatore, ma è “divenuta una partita tra le più importanti della mia vita, della vita di un cittadino perbene travolta da una vicenda processuale che – osserva – a partire dal 2006 ha visto due richieste di archiviazione, il rigetto della terza richiesta con imputazione coatta per concorso esterno; di una prima sentenza di condanna in primo grado ma per fatti diversi da quelli dell’imputazione coatta; dell’assoluzione per concorso esterno in sede di appello ma di condanna per il reato elettorale; di una richiesta del procuratore generale della corte di Cassazione che – ricorda – aveva chiesto l’inammissibilità del ricorso e la conferma dell’assoluzione e l’annullamento della condanna per il reato elettorale”.

“Affronteremo anche questi tempi supplementari – annuncia Raffaele Lombardo – con la serenità e la determinazione di chi ha la coscienza a posto avendo sempre combattuto la mafia. Con poche parole e con molti fatti. Non ci sarà bisogno del Var ma soltanto di arbitri seri, rigorosi ed attenti”.

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03 Luglio 2018, 16:45

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