09 Febbraio 2010, 18:21
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Oggi a Palazzo d’Orleans è stata presentata al Presidente della Regione Lombardo la nuova “Maranello”, auto elettrica progettata e costruita interamente in Sicilia, a Carini, dalla Effedì Automotive in collaborazione con la Società SicilianaEnergia. Carlo D’Angelo, il presidente dell’azienda che vende già le sue vetture in Francia (Antibes), ha dichiarato che la produzione attuale di 100 unità all’anno verrà incrementata con il progetto di installazione di colonnine per la ricarica elettrica in tutta la città. Il Presidente Lombardo ha accolto l’iniziativa con grande entusiasmo cogliendo l’occasione per proporre un progetto a medio-lungo termine: passare definitivamente alle vetture elettriche per ridurre l’inquinamento. Lombardo ha anche fatto un giro nel cortile della Regione, alla guida della nuova utilitaria, in compagnia dell’Assessore Centorrino. La Società SicilianaEnergia assieme ad Effedì ha portato avanti il progetto “Io zero: emissioni, consumi, rumore”, occupandosi di un programma di installazione di pannelli fotovoltaici a costo zero per le famiglie residenti in Sicilia: grazie agli incentivi statali la famiglia potrà avere l’energia pulita sostenendo soltanto i costi assicurativi e di connessione alla rete elettrica.
La piccola “Maranello” (2,64 m x1,44 m) con i suoi 4,5 kw si guida a già a 16 anni, arriva alla velocità di 45 km/h, con un autonomia delle batterie di 50/60 km e si propone come piccolo veicolo cittadino per le famiglie. Il tempo di ricarica completa delle batterie è di 6 ore, quest’attesa potrebbe essere ovviata, secondo Lombardo, con “batterie intercambiabili come quelle dei cellulari” e colonnine di ricarica installate nelle nuove pompe di benzina.
Adesso la parola passa al Comune per l’installazione e diffusione nel territorio di punti di distribuzione elettrica per gli autoveicoli.
Lombardo ha anche approfittato dell’occasione per confermare l’impegno assunto dalla Regione nello scorso novembre in merito agli investimenti di 350 milioni di euro per le infrastrutture nel sito industriale di Termini Imerese e per l’attivazione di misure volte alla riduzione del costo del lavoro e l’accesso al credito d’imposta. La Regione ha deliberato di vincolare l’area dove sorge lo stabilimento FIAT alla produzione automobilistica respingendo la possibilità dell’insediamento di aziende afferenti alla grande distribuzione commerciale. L’auspicio è che l’azienda torinese faccia un passo indietro e decida di rimanere. Nella peggiore delle ipotesi rimane la speranza che Fiat mantenga l’impegno preso a dicembre di consegnare lo stabilimento direttamente a Palazzo Chigi. Al momento ci sarebbero diverse cordate italiane che hanno avanzato proposte risolutive per la Fiat di Termini Imerese, nei prossimi giorni la delibera della giunta verrà inviata al tavolo tecnico del Ministero dello Sviluppo Economico.
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09 Febbraio 2010, 18:21