Lombardo e la mafia | La parola al giudice

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29 Novembre 2011, 19:33

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La richiesta di archiviazione, alla fine, è arrivata. Il faldone che aveva portato a un’accusa di concorso esterno per Raffaele Lombardo approderà davanti al gip del tribunale di Catania: a richiedere l’archiviazione al gip sono stati il procuratore aggiunto Michelangelo Patané e il coordinatore della Dda etnea Carmelo Zuccaro, che hanno siglato la richiesta appena qualche giorno fa. A chiedere che la parte rimasta fuori dal processo per voto di scambio, al via dal 14 dicembre, arrivasse davanti a un giudice terzo, come LiveSicilia aveva anticipato alcune settimane fa, era stato lo stesso Csm, che all’inizio dell’autunno aveva messo nero su bianco che “l’esercizio dell’azione penale per un reato diverso da quello originariamente ipotizzato non esime dall’obbligo di richiedere l’archiviazione anche per i fatti che non risultino inclusi nella nuova qualificazione giuridica privilegiata dal procuratore della Repubblica”.

Nel processo per voto di scambio, infatti, viene contestato soltanto un presunto sostegno per le Politiche 2008, avvenute lo stesso giorno delle Regionali. Gli altri episodi elettorali originariamente contestati, invece, come spiega il numero di “S” in edicola, erano rimasti fuori. Quei documenti, che avevano portato i pm Antonino Fanara, Giuseppe Gennaro, Iole Boscarino e Agata Santonocito a ipotizzare la possibilità di una richiesta di rinvio a giudizio, erano rimasti in sospeso.

Patané e Zuccaro la pensano diversamente dai colleghi. Nella richiesta di archiviazione, lunga diverse pagine, vegono analizzati i singoli episodi elettorali. I due pm, che non ritengono sussitenti le condizioni per sostenere l’accusa in giudizio, specificano che per molte di quelle vicende sarebbe intervenuta la prescrizione.

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Ora la palla passa al gip. Codice di procedura penale alla mano, il giudice ha tre opzioni: accogliere la richiesta dei pm, sollevando così il presidente della Regione dalla più pesante delle accuse a lui rivolte, ordinare nuove indagini o imporre l’imputazione coatta, cioè ordinare ai magistrati di chiedere il rinvio a giudizio di Lombardo, come è successo ad esempio nel caso dell’ex ministro dell’Agricoltura Saverio Romano.

I tempi non possono al momento essere previsti. Se non arriverà la decisione entro Natale potrebbero essere necessari diversi mesi. Nel frattempo, il 14 dicembre, Raffaele Lombardo comparirà in tribunale da imputato di voto di scambio. Ma non ha cessato mai di essere indagato per concorso in associazione mafiosa. Almeno fino alla decisione del gip.

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29 Novembre 2011, 19:33

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