20 Agosto 2012, 07:00
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La mossa l’ha fatta Nello Musumeci. Un cazzotto in faccia al Pdl ancora intorpidito dal sole ferragostano. Con Angelino Alfano sotto l’ombrellone di San Leone e Dore Misuraca al largo di Panarea, gli unici del centrodestra venuti allo scoperto sono stati i catanesi Castiglione e Firrarello. Che proprio nel ticket Musumeci e Roberto Lagalla avevano puntato le fiches di una possibile candidatura unitaria. E hanno raccolto solo silenzio. Ora rotto proprio da Musumeci: “Il tempo e’ scaduto, ci vogliono i programmi” e ci vogliono gli uomini. A costo di non far salire sul treno chi non ci sta. Musumeci su questo e’ stato chiaro: “Bisogna riunire le forze, quante piu’ possibile, non necessariamente tutte”.
E’ chiaro il riferimento a Micciche’ e al cul de sac in cui sembra essersi cacciato il Pdl. Che pensava di mettere all’angolo il fondatore di Grande Sud col ticket Lagalla- Musumeci e si ritrova invece il pupillo del Cavaliere ad amoreggiare col Grande Nemico Raffaele Lombardo, alleanza che in termini elettorali vale una bella percentuale a due cifre. E’ questa la grande paura di Alfano & co. Lasciare campo libero a Mpa e Micciche’ col traino di Fli e Mps puntando su due cavalli – il Rettore di Palermo e Musumeci – che potrebbero restare stretti allo steccato da Micciche’ da un lato e da Rosario Crocetta dall’altro.
Vero e’ anche pero’ che molti colonnelli del Pdl, a partire proprio dal segretario nazionale, non sono molto convinti che con Lombardo si vinca. Quanto peseranno nelle urne i quattro fallimentari anni di governo? Quanto le lacerazioni che in questa legislatura hanno dilaniato partiti e anche amicizie che sembravano consolidate? Quanto presa avra’ nell’immaginario elettorale la scenetta, che circolava gia’ ieri su facebook, di Raffaele il cattivo che bacia Gianfranco il buono e Raffaele si trasforma in principe buono e Gianfranco in principessa illibata? Con che coraggio verrebbe riproposta un’alleanza che e’ stata alla base del ribaltone parlamentare col passaggio del Pdl all’opposizione? Gran parte dell’elettorato, stanco di giochetti e tradimenti non capirebbe, il 28 ottobre bene che vada resterebbe a casa o sceglierebbe un candidato di rottura, come il grillino Cancelleri, Fava o l’uomo di Orlando quando e se il sindaco di Palermo rompera’ gli indugi.
Il tempo scaduto invocato da Musumeci non lascia piu’ alibi a chi deve decidere. La deadline sarebbe stata fissata per giovedi’. Entro quel giorno il centrodestra dovra’ decidere su chi puntare. Anche perche’, confidava ieri un alto esponente del partito, “ho la sensazione che le cose piu’ che maturare sembrano destinate a marcire”.
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20 Agosto 2012, 07:00