17 Giugno 2011, 18:49
2 min di lettura
Domenica il Pd tornerà a riunirsi in conclave, a oltre un anno di distanza dall’ultima assemblea regionale, per dare spazio al confronto tra le diverse anime del partito, divise (a dire il vero oggi meno di ieri) sul sostegno al governo tecnico presieduto da Raffaele Lombardo. Di certo c’è che l’assemblea è convocata a partire dalle ore 9,30 al San Paolo Palace di Palermo. Tra i punti all’ordine del giorno, una serie di note tecniche, come l’insediamento dei componenti dell’assemblea eletti dalle assemblee provinciali o l’elezione del tesoriere e del comitato di tesoreria regionale.
Ma ci sono anche – e soprattutto – i nodi politici. Come l’approvazione del regolamento sui referendum interni al partito. Dopo il ‘caso Enna’, o la vicenda di Caltagirone, i vertici democratici vogliono mettere dei paletti chiari riguardo alla consultazione della base sulle decisioni assunte dalla direzione. Come nel caso del sostegno a Lombardo e del malcontento della base, tradotto in convocazioni referendarie per i simpatizzanti del partito. E poi c’è l’elezione dei trenta componenti della direzione regionale del partito, che detteranno la linea politica insieme al segretario.
A proposito di segretario, c’è grande attesa per le parole che saranno pronunciate da Giuseppe Lupo, nella sua relazione introduttiva. “Non posso dire molto – commenta Lupo a Live Sicilia – la relazione non sarà esposta prima di domenica”. Certo, nel fare l’analisi della situazione politica attuale, è chiaro che qualunque valutazione politica partirà proprio dall’esito delle ultime consultazioni elettorali. “È in atto una imponente svolta politica – dice Lupo – anche per la Sicilia. Abbiamo visto che le alleanze democratiche delle opposizioni al potere berlusconiano funzionano. In Sicilia ai ballottaggi ha certamente vinto il Pd e io in realtà, più che di ‘modello Bagheria’ parlerei di modello Vittoria, o di modello Lentini”.
Eppure non tutti dentro il partito guardano di buon occhio le alleanze allargate: “Io credo che su questo punto si troverà una sintesi senza difficoltà. Se c’è un punto in cui non sono di certo originale è proprio sulla linea politica delle alleanze ‘larghe’, che è voluta direttamente da Pierluigi Bersani a Roma”. Elezioni, ma non solo. I referendum popolari del 12 e 13 giugno sono stati un altro momento significativo per il partito: “Il Pd ha molto sentito questo appuntamento, soprattutto in Sicilia, dove pressoché tutte le iniziative sono state organizzate insieme ai movimenti e ai comitati referendari e questo è il risultato che ci gratifica maggiormente”.
Insomma, secondo Lupo “tira un’aria nuova ed è compito del partito capire come interpretare questa voglia di cambiamento e tradurla in progetto politico, soprattutto in Sicilia. Ecco i temi su cui si confronterà l’assemblea. Adesso basta (sorride, ndr) mi ha già fatto dire molto più di quanto volessi. Il resto lo leggerò domenica all’assemblea, nella mia relazione introduttiva”.
Pubblicato il
17 Giugno 2011, 18:49