23 Luglio 2012, 11:40
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Cinque ore non sono state sufficienti per ripercorrere, con il controesame del maggiore del Ros Lucio Arcidiacono, le tappe principali del procedimento Iblis a carico dei fratelli Lombardo. Verbali, intercettazioni, pedinamenti, migliaia di atti depositati in 4 anni di indagine servirebbero “a poco” secondo Alessandro Benedetti, legale di Raffaele Lombardo. “Questo processo non dovrebbe esistere -incalza Benedetti- non ci sono elementi per sostenere l’accusa in giudizio, in ogni caso chiederemo il rito abbreviato condizionandolo all’acquisizione della testimonianza di soggetti che indicheremo nella prossima udienza”.
Il procuratore Giovanni Salvi preferisce non commentare tecnicamente la posizione della Procura sull’udienza di oggi, “posso solo dirvi -dichiara Salvi ai giornalisti- che abbiamo chiesto il rinvio a giudizio per l’altro troncone processuale, quello sulla corruzione elettorale aggravata dal favoreggiamento alla mafia”.
I possibili scenari
Nell’ipotesi più accreditata i Lombardo potrebbero arrivare indenni da pronunce giurisdizionali alle prossime probabili elezioni regionali. I procedimenti ancora in piedi a carico dei fratelli lombardo sono due. Nel primo, per l’ipotesi di corruzione elettorale aggravata dal favoreggiamento alla mafia nelle elezioni politiche del 2008, la procura -come ha svelato Salvi ai giornalisti- ha formulato la richiesta di rinvio a giudizio dei fratelli Lombardo. L’atto però deve essere notificato e dopo la notifica gli indagati hanno 20 giorni per presentare memorie o chiedere di essere interrogati: qui entra in ballo la sospensione feriale dei termini fino al 15 settembre. I tempi non sono calcolabili, anche perché procura e difesa stanno puntando sulla riunificazione dei due procedimenti. Il secondo troncone è quello al centro dell’udienza di oggi, che vede i Lombardo imputati coatti di concorso esterno in associazione mafiosa e voto di scambio aggravato dal favoreggiamento alla mafia per le elezioni regionali del 2008.
La prossima udienza si terrà il 9 ottobre, Raffaele Lombardo ha confermato le dimissioni assicurando che assisterà “da cittadino” ad ogni fase del processo. Se il Gup Marina Rizza accoglierà la richiesta di rito abbreviato, condizionato all’esame testimoniale di alcuni soggetti indicati dalla difesa, Raffaele e Angelo Lombardo arriveranno al prossimo Natale indenni da pronunce giudiziarie di primo grado ma con un unico processo -e non sarebbe poco- frutto della fusione di due procedimenti, per presunti rapporti tra mafia e politica. Sempre che il giudice Rizza non decida di prosciogliere gli imputati da ogni accusa, ma se ne parlerà sempre, nella migliore delle ipotesi, ad autunno inoltrato.
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23 Luglio 2012, 11:40