Lombardo, detenzione di armi| “Una mera dimenticanza”

di

21 Febbraio 2015, 06:02

2 min di lettura

CATANIA – Raffaele Lombardo indagato per 15 fucili detenuti illegalmente. Un’altra tegola giudiziaria per l’ex governatore siciliano, condannato in primo grado per mafia, a cui la Procura ha notificato un avviso di conclusione indagini con l’accusa di detenzione illegale di armi. Il politico siciliano è un collezionista di fucili, quaranta per la precisione. Quando ricopriva il ruolo di Presidente della Regione aveva rilasciato, nel 2011, un’intervista a Repubblica facendosi fotografare con il prezioso arsenale che teneva custodito a “Palazzo d’Orleans” a Palermo per tutta la durata del suo mandato, cioè fino al 2012.

Quindici fucili da caccia – secondo un controllo effettuato dalla polizia di Catania – non sarebbero però stati denunciati all’autorità di Pubblica Sicurezza così come prevede la legge vigente. 

“E’ una mera dimenticanza” – afferma a LiveSiciliaCatania l’avvocato Mario Brancato, difensore di Raffaele Lombardo. “Si tratta di 15 fucili che fanno parte di quella collezione che aveva esposta anche a Palazzo D’Orleans. – aggiunge il legale – Ripeto per una mera dimenticanza non sono stati denunciati alle autorità”.

Una “dimenticanza” che, però, potrebbe costare a Raffaele Lombardo secondo quello che prevede il codice penale la reclusione: la pena va dagli otto mesi ai 5 anni.

Articoli Correlati

I controlli della polizia sono scattati quando Raffaele Lombardo nel 2012 si è dimesso dal ruolo di Presidente della Regione e ha riportato a Catania la sua collezione di fucili, che aveva “trasferito” a Palermo durante il suo mandato. L’ex governatore però – sempre in base agli accertamenti della polizia – non avrebbe dato avviso all’autorità giudiziaria del trasporto dell’arsenale dal capoluogo siciliano alla città dell’elefante e di conseguenza del nuovo luogo di detenzione dei fucili.

La polizia di Catania ha scoperto che 15 fucili che compongono la collezione di Raffaele Lombardo non erano regolarmente detenuti. Due fucili, inoltre, mancherebbero dalla teca: sarebbero stati ceduti, e il politico non avrebbe comunicato la “cessione” alle autorità. A quel punto è scattata da parte della polizia la denuncia per detenzione illegale di armi e sono partiti gli accertamenti della Procura. La Polizia Giudiziaria ha già anche ascoltato Raffaele Lombardo, a cui è stato – come detto – notificato l’avviso di conclusione delle indagini. Deciderà la magistratura se ci sono gli estremi per chiedere il rinvio a giudizio o fare richiesta di archiviazione al Gip.

 

Pubblicato il

21 Febbraio 2015, 06:02

Condividi sui social