20 Luglio 2010, 12:28
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“Vediamo l’esito di questa presunta indagine, perché qui tutto è presunto. Io non ho avuto alcuna comunicazione, nulla di nulla, se non attraverso la stampa. Ho reso spontanee dichiarazioni e sono stato interrogato come persona informata qui e a Catania”. Lo ha detto il presidente della Regione, Raffaele Lombardo, dopo essere stato sentito come persona informata sui fatti, dal procuratore capo di Messina, Guido Lo Forte, sulla fuga di notizie nell’ambito dell’inchiesta della procura di Catania su presunti rapporti tra mafia e politica.
“Sono stato interrogato come testimone – ha aggiunto il governatore – ho prodotto 35 documenti enumerati e illustrati ad uno ad uno e ho risposto alle domande del procuratore e di un altro sostituto. I documenti – ha spiegato Lombardo – consistono in articoli di stampa nei quali e con i quali si è configurata la fuga di notizie e alcuni dei quali sono palesemente falsi e per questo adirò le vie legali”. Il governatore ha anche depositato le pubblicazioni di stralci di intercettazioni dell’ex assessore di Paternò, Carmelo Frisenna, e resoconti d’aula dell’Assemblea regionale siciliana.
A svelare il coinvolgimento del governatore con l’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa nell’inchiesta catanese fu la Repubblica. All’entrata del tribunale, Lombardo aveva detto ai giornalisti che avrebbe consegnato al procuratore un dossier con 40 articoli che riassumono la sua vicenda politica.
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20 Luglio 2010, 12:28