Lombardo: "La Storia ci legittima ad esprimere il candidato sindaco"

Lombardo: “La Storia ci legittima a esprimere il candidato sindaco”

Il fondatore del Mpa è un autentico fiume in piena. "A Catania è tutto fermo: Corso Martiri, il Pua, la viabilità. E hanno distrutto la Pubbliservizi".
VERSO LE AMMINISTRATIVE DI CATANIA
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CATANIA. “Dobbiamo esprimere il candidato sindaco per Catania, perché abbiamo nel nostro curriculum una storia che ci legittima, se non come protagonisti – ma solo perché non abbiamo più l’età -, come ispiratori di una linea politica per una grande Catania”.
In gergo calcistico definiremmo un Raffaele Lombardo in gran forma. In senso più strettamente politico, un leader di partito che non resterà di certo a guardare in quel risiko che si gioca all’interno del centrodestra etneo per ciò che è, e resterà, la partita più ghiotta sul fronte delle amministrative siciliane del 2023. Presto, detto: la sindacatura di Catania.

Ma è un Raffaele Lombardo che va ben oltre. Entra nel merito delle questioni e non usa mezze misure per descrivere, secondo la sua visione, il momento della città: “È tutto fermo. Avevamo pensato ad una soluzione di ampio respiro per il Corso Martiri della Libertà ma oggi vediamo solo qualche aiuola. Del Piano di sviluppo della Playa, il Pua, non si è visto assolutamente nulla di nulla. E per il traffico e la viabilità, si abbia il coraggio di riprendere il piano dei parcheggi, alla luce del sole e con grande trasparenza. Questi e altri grandi progetti servono alla città e non la nomina di questa o quell’altra persona solo per accrescere il proprio bacino elettorale”.

Il fondatore del Mpa, non si ferma nemmeno per prendere fiato. Allo scambio d’auguri parla con a fianco il nipote e deputato regionale Giuseppe Lombardo. C’è anche l’altro neo eletto a Sala d’Ercole Giuseppe Castiglione, l’ex deputato Pippo Compagnone, il presidente del Consiglio Comunale del capoluogo etneo Seby Anastasi e numerosi tra sindaci e consiglieri dei comuni della provincia.

“Dobbiamo determinare – incalza Lombardo – una svolta per la guida della nostra Catania. Bisogna eleggere un sindaco autorevole, capace, votato al bene e allo sviluppo della comunità. In possesso di una visione di lungo termine, di una strategia cui orientare risorse umane e finanziarie. E non dedito solo alla quotidiana, banalissima e ordinaria amministrazione. Abbiamo letto in questi giorni di alcune persone che sarebbero pronte a candidarsi. Il Mpa ha nove consiglieri comunali su 36, cioè il 25% del Consiglio Comunale. Seby Anastasi è stato eletto presidente del Consiglio al posto di Giuseppe Castiglione con 35 voti su 35 presenti. Quindi voti che sono arrivati da sinistra, destra e dal centro, peraltro a scrutinio segreto. Esiste una simpatia e una aspettativa nei confronti del nostro movimento che non possiamo deludere”.

L’ultimo fendente è per la vicenda legata al fallimento della Pubbliservizi. Altro giro, altra stoccata: “Un argomento a cui dovete dedicarvi in modo particolare: avevamo pensato, diciotto anni fa, ad una società con circa 400 dipendenti, una società che assicurava lavoro e dignità. L’hanno distrutta fino a portarla al fallimento. Il commissario, che è anche Commissario dell’ex provincia adesso Città metropolitana, deve trovare una soluzione. O non ha senso che svolga questo ruolo.
Si adoperi, non perda tempo. È un problema che riguarda la vita di oltre 300 famiglie e deve essere risolto. La Pubbliservizi era un gioiello di efficienza e produttività e dall’indomani della cessazione del mio mandato alla Provincia, è iniziata la sua demolizione”.

E dire che avrebbero dovuto essere solo auguri. Sta di fatto che la stagione inevitabilmente breve sui nomi (nel senso di candidati) da mettere sul piatto, è scattata ufficialmente. Sul versante dello steccato del centrodestra è un incontro ancora tutto da disputare.
In una Catania che mai come questa volta ha urgentemente bisogno di uscire fuori dal contesto delle tuniche da spartirsi.

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