23 Giugno 2011, 21:20
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“Quello del 25 e 26 giugno sarà un convegno libero, non fatto con relazioni da approvare o meno. Una consultazione di un campione ci auguriamo il più rappresentativo possibile delle opinioni di iscritti, militanti, eletti e non eletti”. Lo scrive il governatore della Sicilia, Raffaele Lombardo, sul suo blog.
A proposito degli stati generali del nuovo movimento politico, il governatore scrive: “Lo si farà a partire da una breve storia del nostra esperienza da parte del nostro amico on. Reina che è stato sottosegretario del governo Berlusconi fino a quando non ci siamo sganciati dall’alleanza con il centro destra e il Pdl in quanto questo governo, attraverso i suoi atti e le sue scelte, non ha dato neppure il minimo indispensabile al sud. Quel patto che avevamo sottoscritto non è stato attuato ed è stato violato e calpestato”.
“Dopo questa relazione introduttiva – prosegue Lombardo – ci saranno interventi liberi da parte di quanti si stanno prenotando. Nel pomeriggio di sabato credo che ascolteremo il punto di vista di esponenti politici dei vari partiti e ci saranno interventi di ospiti come qualcuno degli assessori della mia giunta che sono stati invitati tutti. Si parlerà di alleanze, di terzo polo, di questo governo e di come rilanciarne l’azione e l’iniziativa politica. Così sarà anche per la domenica quando è previsto il mio intervento di chiusura e di conclusione di questa fase che, ripeto, non è un congresso. E’ una occasione di espressione di punti di vista su un tema fondamentale: come evolve la Naturale evoluzione del nostro movimento per l’autonomia”.
Secondo Lombardo, sul piano politico è necessario rafforzare l’idea autonomista. “Io credo – scrive il governatore – che l’alleanza con i partiti del Terzo polo sia da rafforzare e che il rapporto con il Partito democratico sia stato importante. In tutte queste cose noi siamo stati anticipatori a livello nazionale. Spero che lo si voglia riconoscere anche da parte di chi si sente avversario o concorrente. Queste esperienze, o questi esperimenti, sono state anticipazioni sempre nell’interesse di un processo riformista che equivale, dal nostro punto di vista, all’interesse della Sicilia e dei siciliani”.
“Rispetto poi al nostro movimento – continua – bisogna creare tutte le condizioni perché si determini la nascita di un nucleo forte di militanti, quelli che paese per paese, città per città, sono pronti a scendere in piazza, organizzare manifestazioni, fare comizi, render conto ai cittadini e alla base, fare un volantino, rappresentare onestamente i loro cittadini, tenere comportamenti consoni all’alta missione della politica, far valere i valori e i principi per i quali ci si distingue dagli altri. Una militanza che serva a far assumere ai siciliani la consapevolezza che fino a quando andranno dietro a questo o quel grande partito nazionale non avranno motivo, ragione e giustificazione per lamentarsi perché le cose non vanno. Le regioni a statuto speciale vanno governate da partiti autonomisti, alleati di questo o di quest’altro, ma se possibile dotati di maggioranza assoluta. E’ necessaria una azione capillare di sensibilizzazione perché se ne acquisisca la consapevolezza”.
“La militanza nel nostro movimento è fondamentale perché questo accada. Selezionati i militanti, questi devono avere l’elettorato attivo e passivo e insieme ci si dovrà muovere con disciplina e rispetto delle regole. Se c’è un capo eletto democraticamente non solo questo va seguita ma guai a chi osi contestarlo. Chi lo fa va cacciato. Chi ci sta deve accettare le regole che non possono essere violate così come non saranno consentiti frazionismi o correntismi – conclude – che sono spesso alla base della distruzione di qualunque gruppo sociale e partito politico”.
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23 Giugno 2011, 21:20