11 Agosto 2015, 14:28
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BELPASSO. Bruciano gli escavatori di un cantiere edile di via Fiume. Due in tutto, per l’esattezza: per un danno che sfiora i centomila euro. Ma la questione, lo si capisce bene, è tutto fuorché squisitamente economica. Ignoti, la notte scorsa, hanno fatto irruzione all’interno di un sito dove si sta dando il via alla costruzione di alcune abitazioni: una volta dentro i balordi hanno cosparso di benzina i due mezzi pesanti dandogli, alla fine, fuoco. Le fiamme si sono innalzate in cielo per metri. Dopodichè, la fuga. E’ accaduto tutto attorno alle 3. L’allarme è scattato quasi subito: sul posto, si sono portati i Vigili del Fuoco del comando provinciale etneo oltre ai carabinieri che sino a tutta la mattinata di oggi sono rimasti sul posto ad effettuare i rilievi. I militari hanno rinvenuto le due taniche di liquido infiammabile con le quali è stato appiccato l’incendio di chiarissima matrice dolosa. L’ombra del racket delle estorsioni in quella che è una mano che è andata a colpire in maniera chiara e diretta.
I carabinieri della Compagnia di Paternò e della stazione di Belpasso, in queste ore stanno ascoltando le persone che lavorano e frequentano il cantiere: testimonianze che serviranno a raccogliere indizi utili a comprendere chi possa avere agito. La modalità dell’accaduto, si diceva, lascia pensare ad un attentato di chiaro stampo mafioso riconducibile al pagamento del pizzo. Tuttavia, è agli inquirenti che sono affidati i riscontri all’accaduto.
Sul posto, la notte scorsa, si è portato anche il primo cittadino Carlo Caputo: “Si tratta di gesti inqualificabili che non devono farci abbassare la guardia. Esprimo solidarietà alla ditta di escavatori presa di mira da ignoti delinquenti: spero che gli inquirenti possano far luce sull’accaduto”.
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11 Agosto 2015, 14:28