L’omicidio del parcheggiatore| Arrestato il figlio

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18 Ottobre 2012, 11:29

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MESSINA – L’omicida era di casa. Ad uccidere il parcheggiatore Santi Romeo, secondo gli investigatori dell’Arma, sarebbe stato il figlio. Una lite, per banali motivi- dicono- e poi l’aggressione, la morte del padre e la simulazione del suicidio. Santi Romeo, trovato impiccato ad una trave il 30 settembre scorso, nella sua abitazione di Fondo Pistone,come ha stabilito l’autopsia, è morto per asfissia.

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Al momento è prematuro parlare di strangolamento, specificano gli investigatori del nucleo operativo della compagnia Messina Centro. Sicura la morte per soffocamento, ma questa potrebbe essere sopravvenuta, ad esempio, anche per un cuscino premuto sul volto. Cominciano, dunque,a delinearsi i contorni del giallo che ieri ha interessato le cronache cittadine. Il presunto omicida,31 anni, già rinchiuso nel carcere di Gazzi, al gip che lo ha interrogato ha negato di aver assassinato il padre. Il giovane abitava in una sorta di dependance realizzata sopra la casa paterna. Quasi una convivenza, dunque, per i due congiunti. Una convivenza evidentemente poco serena, che lo scorso 30 settembre- a detta dei carabinieri – ha causato la lite e il delitto. L’aver simulato che Santi Romeo si fosse impiccato è stato inutile: la comparazione tra gli elementi rinvenuti in casa, il risultato dell’autopsia e la testimonianza di alcune persone che hanno svelato i rapporti tesi che intercorrevano tra padre e figlio hanno indirizzato le indagini sul figlio.

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18 Ottobre 2012, 11:29

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