Cronaca

L’omicidio della zona industriale: “Vizio parziale di mente”

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13 Luglio 2024, 04:59

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CATANIA – Il 10 giugno 2023 tentò di ammazzare sua moglie e uccise un’amica di lei, la signora Cettina Bormida di Centuripe, nella zona industriale di Catania. Secondo il perito in quei momenti, Pietro Maurizio Nasca, è capace di stare al processo. Ma all’epoca sarebbe stato affetto da un “vizio parziale di mente”.

A metterlo nero su bianco, per sintetizzare i punti centrali della sua relazione, è il professore Antonino Petralia, psichiatra, psicoterapeuta e docente di Psichiatria all’Università di Catania. Il professore è il perito incaricato dalla Corte d’assise di Catania di studiare il quadro mentale di Nasca.

I quesiti

I giudici gli hanno dato il compito di giudicare se Nasca sia in grado di assistere al processo e se fosse o no affetto da un vizio di mente. Inoltre è stato chiesto al perito se vi sia un rapporto di causa-effetto tra l’eventuale patologia riscontrata all’imputato e l’accusa.

L’ultimo quesito intende la valutazione se sia ancora oggi, Nasca, una persona socialmente pericolosa o meno. Per il perito l’imputato è in grado di partecipare scientemente al processo. All’epoca del fatto, secondo lui, sarebbe stato in una condizione di vizio parziale di mente.

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Il vizio parziale

Questo perché “la sfera degli impulsi patologici ha preso il sopravvento su quella cognitiva”. Per queste ragioni il dottore suggerisce l’applicazione di una misura di sicurezza “a media intensità terapeutica custodiale”, che preveda l’inserimento in una comunità terapeutica possibilmente con competenze specifiche nel trattamento specifico della patologia specifica.

La Corte

Questa, dunque, è l’opinione del professore Petralia, che ha incontrato Nasca e che ha svolto approfonditamente e in maniera dettagliata la propria perizia. È chiaro che sul punto – pericolosità, imputabilità, capacità e vizi di mente – a stabilire tutto sarà la Corte d’assise. Una definizione scolastica afferma che i giudici sono “periti dei periti”.

Il giudizio finale, infatti, spetta a loro. Si tornerà in aula in autunno. La vittima aveva 69 anni. E sarebbe stata uccisa da Nasca solo perché amica di sua moglie, la 56enne Anna Longo. Nasca è accusato di omicidio e di tentato omicidio aggravati. È difeso dall’avvocato Fabio Presenti. È stato proprio il difensore a chiedere la perizia, disposta dalla Corte.

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13 Luglio 2024, 04:59

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